Berlino: il Festival del cinema parla tedesco

 BERLINO. – Il Festival del cinema di Berlino quest’anno parla ‘deutsch’: la Germania, con ben quattro film, è il paese che presenta il maggior numero di opere in concorso alla 64/ma edizione della Berlinale che si apre la settimana prossima (6-16 febbraio). L’Italia non ha nessun film in gara per l’Orso d’oro. E’ presente però con tre film nella sezione Panorama (In grazia di Dio di Edoardo Winspeare, Felice chi è diverso di Gianni Amelio e Natural Resistence di Jonathan Nossiter) più altri contributi nelle sezioni Generation 14+, Culinary Cinema, NATIVe – Indigenous Cinema, e una coproduzione in omaggio a Ken Loach. La rassegna si apre con il film, in anteprima mondiale, di Wen Anderson The Grand Budapest Hotel, una commedia su un concierge di un albergo di lusso e il furto di una tela preziosa del rinascimento. I protagonisti Ralph Fiennes, Bill Murray e Lea Seydoux sono attesi alla Berlinale, come tante altre stelle annunciate dal direttore del Festival, Dieter Kosslick. Fra gli altri sfileranno sul tappeto rosso anche George Clooney, Matt Damon, Catherine Deneuve, Charlotte Gainsbourg, Bradley Copper, Forest Whitaker, Bruno Ganz, Uma Thurman, Viggo Mortensen. Fuori concorso sarà mostrato, per la prima volta in versione integrale (circa sei ore), il chiacchierato film Nymphomaniac Volume I di Lars von Triers. In concorso è invece Boyhood di Richard Linklater con Patricia Arquette e Ethan Hawke. Un vecchio maestro del cinema, il francese Alain Resanis (91 anni), torna con Aimer, boire et chanter (Amare, bere e cantare) con Sabine Azema, Sandrine Kimberlain e Andre Dussollier. “Con oltre 400 film, dieci sezioni e quasi 500.000 visitatori la Berlinale è diventato per il pubblico il maggiore festival del mondo”, ha detto Kosslick, noto per le sue freddure: “suona bene, è’ bene”. In parallelo saranno mostrati altri 800 film per acquirenti professionali nell’European Film Market. L’industria cinematografica tedesca è rappresentata da una falange di 107 produzioni e coproduzioni in totale. In concorso quattro film tedeschi più uno austriaco. Anche l’attesissimo film ‘Monuments men – Eroi inconsueti’ di George Clooney ha un aggancio tedesco: è stato girato in Germania e racconta la storia di una squadra di storici dell’arte ed esperti incaricati dagli alleati di recuperare tesori dell’arte rubati dai nazisti. “Era stato appena finito di girare il film a Babelsberg, nello Harz e Sassonia-Anhalt, che la finanza ha ritrovato oltre 1.000 opere d’arte credute scomparse a casa di un erede del mercante Gurlitt” (che trafficò durante il nazismo), ha detto Kosslik: “così attuale può essere il cinema”. Kosslick ha sottolineato che quest’ anno, oltre che al cinema tedesco, il focus è anche sui bambini e i giovani e la violenza: “Ci sono due miliardi di bambini al mondo e una gran parte di loro soffre”. Inoltre fra i film in concorso un focus è anche sulla Cina: ”Sono film indipendenti che adottano generi noti e si svolgono “fuori dalle luci delle grandi città”. La giuria è presieduta quest’anno dal produttore americano James Schamus, che ha prodotto fra gli altri il film Oscar Brockeback Mountain, e ne fanno parte anche l’attore austriaco due volte premio Oscar, Christopher Walz, e il regista francese Michel Gondry. Uno dei vincitori dell’Orso d’oro già si sa: il regista britannico Ken Loach (77 anni) che riceverà il premio alla carriera.

(Flaminia Bussotti/ANSA)

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