Kerry in Cina denuncia censura, “internet sia libero”

PECHINO. – In una aperta sfida al governo cinese, il segretario di Stato americano John Kerry ha incontrato nei locali dell’ Ambasciata americana di Pechino alcuni blogger critici verso il regime a partito unico. Nel corso dell’ incontro, che è durato 40 minuti, Kerry ha chiesto alla Cina di “sostenere la libertà di Internet”. “Chiaramente, noi pensiamo che con una maggiore libertà su Internet l’ economia cinese diventerà più forte”, ha affermato il segretario di Stato, che da è in visita in Cina e che è stato ricevuto dal presidente cinese Xi Jinping, dal premier Li Keqiang e dal ministro degli esteri Wang Yi. I blogger hanno chiesto a Kerry di sostenere la libertà di Internet e di appoggiare gli attivisti per i diritti umani. Uno di loro, Zhang Jialong, che lavora per uno dei giganti cinesi delle comunicazioni, la Tencent, e che gestisce un “microblog” seguito da 110mila persone, ha sostenuto che la situazione in Cina “non è affatto migliorata” negli ultimi anni. Zhang ha citato i casi di Xu Zhiyong, l’ avvocato e attivista condannato a quattro anni di prigione in gennaio per aver “radunato una folla per disturbare l’ ordine pubblico”, e di Liu Xiaobo, il professore e premio Nobel per la pace che sta scontando una condanna a 11 anni di reclusione per “sovversione”. Il blogger ha chiesto al segretario di Stato di visitare la moglie del premio Nobel, Liu Xia, tenuta illegalmente agli arresti domiciliari da oltre tre anni, ricevendo una risposta evasiva. Kerry si è limitato a dire che gli Usa “sollevano costantemente questi problemi” con i loro interlocutori cinesi e che “continueranno a farlo, ad ogni livello”. Jialong ha anche accusato alcune compagnie americane di “aiutare” i censori che gestiscono la cosiddetta “Grande Muraglia di Fuoco”, cioè il sistema di controlli che impedisce l’ accesso ai siti di comunicazione sociale come Twitter, Youtube e Facebook, considerati pericolosi dal governo cinese. In passato la Microsoft è stata accusata dal sito di dissidenti GreatFire di aver censurato alcune parole chiave considerate “delicate” da Pechino – come “Dalai Lama”, il leader tibetano in esilio che è una spina nel fianco per il governo, e “incidente del 4 giugno”, vale a dire il massacro del 1989 di piazza Tiananmen – su un motore di ricerca in cinese da lei gestito, Bing.com. Inoltre, l’ ufficio di Yahoo! in Cina è stato denunciato per aver permesso alle autorità di arrestare il giornalista Shi Tao, che aveva diffuso su Internet il testo di un documento del Dipartimento per la propaganda del Partito Comunista Cinese, fornendo i dati necessari ad identificarlo. Arrestato nel 2005, Shi Tao è stato condannato a dieci anni di prigione ed è stato rilasciato nel settembre del 2013. Kerry ha risposto di non aver mai sentito, in precedenza, accuse di complicità  con la censura cinese rivolte a compagnie americane. Oltre a Zhang Jialong hanno partecipato all’incontro Wang Keqing, impegnato nella denuncia della corruzione e per la difesa dell’ ambiente, l’ ex-giornalista Ma Xiaolin e Wang Chong, direttore di un canale di blog per conto di uno dei principali portali cinesi. “Ho sottolineato che il rispetto dei diritti umani e il libero scambio di informazioni contribuiscono a rafforzare una societa”’, ha riferito Kerry al termine dei suoi incontri con i dirigenti cinesi. (Beniamino Natale/ANSA)