Nucleare: Khamenei, Iran negozia ma non servirà a nulla

TEHERAN. – Comincia nel segno dello scetticismo della Guida suprema iraniana Ali Khamenei e di almeno due chiare difficoltà negoziali la decisiva e lunga tornata di trattative sul controverso programma nucleare che parte domani a Vienna. Rappresentati di Iran e potenze del gruppo ‘5+1’, ossia i Paesi con diritto di veto nel Consiglio di sicurezza dell’Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania, si incontreranno domani nella capitale austriaca per avviare negoziati su una “soluzione completa di lungo periodo”, come deciso nell’accordo semestrale raggiunto a Ginevra a novembre e scattato il 20 gennaio ponendo primi limiti al programma nucleare. Le previsioni dichiarate sono di una trattativa lunga almeno un semestre a partire da domani. Alla vigilia, in un discorso tenuto a Teheran, si è pronunciato l’ayatollah Khamenei, la massima autorità iraniana e decisore finale di tutte le scelte strategiche della Repubblica islamica. E pur ribadendo il suo decisivo appoggio al processo negoziale, ha ripetuto il suo pessimismo sull’esito finale della trattativa, come del resto va ripetendo da un anno: “Come dissi in uno dei miei discorsi all’inizio di quest’anno” persiano, che comincia il 21 marzo, ha confermato Khamenei, “non sono ottimista circa i colloqui: questi non andranno da nessuna parte, ma non mi oppongo ad essi”. Il motivo del pessimismo del leader è l’ostilità che l’Iran continua ad avvertire negli Usa dopo 35 anni di assedio economico-politico nonostante le aperture del presidente americano Barack Obama. “Il messaggio della Rivoluzione è che non ci piegheremo alla prepotenza del sistema che cerca il dominio” mondiale, ha tuonato Khamenei riferendosi agli Stati Uniti e alle manifestazioni di massa che l’11 febbraio hanno accompagnato il 35esimo anniversario della nascita della Repubblica islamica iraniana. Il nucleare è solo “un pretesto” per gli Usa, ha sostenuto la Guida suprema, sottolineando che gli americani già “evocano le questioni dei diritti umani e dei missili balistici”: il tutto, ha aggiunto Khamenei, senza vergognarsi per le “violenze” che perpetrano “uccidendo gente innocente e sostenendo dittatori e il terrorismo del regime sionista”, Israele. Anche se il negoziato è “inutile”, Khamenei ha assicurato che “l’Iran non romperà l’accordo” e “pregheremo” per i negoziatori iraniani e “li aiuteremo”: possono fare “affidamento” sulla “fiducia del popolo”. Confermando indiscrezioni e dichiarazioni delle ultime settimane, già ieri uno di questi negoziatori ha avvertito che le centrifughe iraniane di ultima generazione e il reattore ad acqua pesante in costruzione ad Arak sono fra le “questioni delicate” che devono essere affrontate nel negoziato fra Iran e potenze del ‘5+1’: l’avvertimento è che l’Iran non vuole rinunciare a queste due conquiste del suo programma atomico nonostante l’Occidente tema che centrifughe supersoniche consentirebbero a Teheran di accumulare, rispettivamente, uranio e plutonio in grado di armare testate nucleari. (Rodolfo Calò/ANSA)

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