G20-FMI: Ripresa debole, rischi deflazione ed emergenti

NEW YORK. – La ripresa economica globale è debole e continuano a esserci rischi al ribasso, fra i quali la deflazione nell’area euro e la volatilità sui mercati emergenti. Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) presenta al G20 la propria analisi sullo stato di salute dell’economia mondiale. E avverte: è necessario continuare a cooperare, soprattutto sul fronte della politica monetaria per evitare che decisioni in un parte del mondo possano avere un impatto sul resto. Un messaggio che sembra indirettamente rivolto alla Fed che, con gli Stati Uniti, sarà sul ‘banco degli imputati’ alla riunione dei ministri finanziari e governatori della banche centrali del G20 in programma a Sydney il 22-23 febbraio. Il freno agli aiuti all’economia della Fed ha pesato sui mercati emergenti, innescando – da maggio quando è stato ipotizzato per la prima volta dall’ex presidente della Fed Ben Bernanke – una fuga di capitali. La volatilità e le turbolenze delle ultime settimane sulle piazze emergenti ha costretto le nazionali banche centrali a iniziative d’emergenza, esponendo la Fed a critiche. Janet Yellen, che ha assunto la guida della banca centrale all’inizio del mese, avrà modo di ascoltare direttamente le critiche e di replicare in quello che è il suo primo appuntamento ufficiale internazionale da presidente della Fed. Accese sono state le polemiche del governatore della banca centrale dell’India, Raghuram Rajan, che ha messo in guardia sulla ”rottura della cooperazione monetaria”. A rendere il ‘dialogo’ fra gli Stati Uniti e i paesi emergenti più difficile non c’è solo la politica della Fed: anche il segretario al Tesoro, Jack Lew, sarà probabilmente incalzato con domande sulla mancata approvazione del progetto di riforma delle quote del Fmi, con il quale i paesi emergenti avrebbero maggiore peso. Un tema, questo, che sta a cuore al direttore del generale del Fmi, Christine Lagarde, che sarà presente al G20. Invitando a lavorare insieme, il Fmi – nel documento preparato per il G20 – ritiene necessarie per le economie emergenti politiche macroeconomiche credibili e una maggiore flessibilità dei tassi di cambio per navigare le turbolenze. L’altro rischio che pesa sull’economia globale è la deflazione nell’area euro, che si sta lasciando alle spalle la recessione per una ripresa debole che resta incerta e fragile. Da qui l’invito ad agire alla Bce che potrebbe introdurre un Ltro di più lungo termine e tagliare i tassi. Interventi questi che – mette in evidenza il Fmi – dovrebbero verificarsi in un contesto di politica monetaria accomodante a livello globale per sostenere la domanda e mentre il risanamento dei bilanci procede. Un risanamento che deve essere graduale e non penalizzare la crescita che deve essere rafforzata. ”Ulteriori azioni sono necessarie per ridurre” anche la disoccupazione.

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