Ucraina: Papa e cardinali, basta violenze, ora pace

CITTA’ DEL VATICANO. – E’ stato per l’Ucraina, sconvolta dalle violenze, il primo pensiero di papa Francesco in apertura della sessione del Concistoro straordinario riunito in Vaticano. Rivolgendosi ai circa 150 cardinali presenti, il Pontefice ha rivolto un saluto ai cardinali ucraini “che in questi giorni soffrono tanto e hanno tante difficoltà nella loro Patria”. Ma le preoccupazioni di Bergoglio e dei porporati, estese agli altri conflitti e tragedie che insanguinano la vita di tanti Paesi nel mondo, ha trovato eco in una dichiarazione del direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, approvata personalmente dal Papa. “In queste ore – ha affermato – desta una speciale apprensione il drammatico evolversi della situazione in Ucraina, per la quale si auspica che cessi prontamente ogni azione violenta e si ristabiliscano la concordia e la pace”. E’ di vera angoscia lo sguardo del Pontefice e dei porporati verso gli spargimenti di sangue nel Paese ex-sovietico e verso la situazione drammatica che vive in queste ore la popolazione.  “Vorrei inviare un saluto, non solo personale ma a nome di tutti, ai cardinali ucraini – il cardinale Jaworski, arcivescovo emerito di Leopoli, e il cardinale Husar, arcivescovo maggiore emerito di Kiev – che in questi giorni soffrono tanto e hanno tante difficoltà nella loro Patria”, ha detto Bergoglio ai 150 porporati riuniti nell’Aula del Sinodo per discutere sul tema della famiglia. “Forse sarà bello far arrivare questo messaggio a nome di tutti: siete d’accordo, tutti voi, con questo?”, ha quindi domandato. Con un caloroso applauso i cardinali hanno subito aderito all’iniziativa del Papa. E a fine mattinata il cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, ha trasmesso il messaggio con un telegramma inviato a Kiev.  Intanto, la dichiarazione di padre Lombardi ha reso nota la “particolare supplica” elevata dal Papa e dai cardinali nel Concistoro straordinario “per i numerosi cristiani che, in diverse parti del mondo, sono sempre più frequentemente vittime di atti di intolleranza o di persecuzione”. A loro Bergoglio e i porporati rinnovano “l’assicurazione della loro costante preghiera”, esortandoli “a rimanere saldi nella fede e a perdonare di cuore ai propri persecutori”. Il pensiero del Papa e dei cardinali è andato comunque alle nazioni attualmente “lacerate da conflitti interni” o “da gravi tensioni che ledono la normale convivenza civile”, come in Sud Sudan o in Nigeria, “dove un continuo stillicidio di attentati miete numerose vittime innocenti, in un crescente clima di indifferenza”. Accorato, quindi, l’appello per la fine delle violenze in Ucraina, mentre “allo stesso modo preoccupa molto il persistere del conflitto in Siria, che sembra ancora lontano dal trovare una soluzione pacifica duratura”, come pure di quello nella Repubblica Centrafricana, che “assume ogni giorno proporzioni più ampie”. “Sempre più urgente – ha sottolineato Lombardi – è l’iniziativa della comunità internazionale per favorire la pace e la riconciliazione interna, garantire il ripristino della sicurezza e dello Stato di diritto e permettere l’indispensabile accesso agli aiuti umanitari”. Una ulteriore annotazione riguarda il fatto che “purtroppo molti dei conflitti in corso vengono descritti come di natura religiosa, non di rado contrapponendo surrettiziamente cristiani e musulmani”, mentre “si tratta di conflitti che hanno primariamente radici di natura etnica, politica o economica”. Da parte sua, la Chiesa cattolica, “nel condannare ogni violenza perpetrata in nome dell’appartenenza religiosa”, non mancherà – ribadiscono Papa e cardinali – “di continuare il proprio impegno per la pace e la riconciliazione”, con il dialogo interreligioso e le molteplici opere di carità che “quotidianamente forniscono aiuto e conforto ai sofferenti ovunque nel mondo”.  (Fausto Gasparroni/ANSA)

 

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