Messico: i mille tentacoli del Chapo, anche con la n’drangheta

CITTA’ DEL MESSICO. – Un’organizzazione potente, ramificata, con tentacoli che si allungano all’estero a raggiungere l’Europa, l’America del nord e l’Asia. E’ il quadro dei gruppi criminali della droga messicani disegnato da un rapporto dell’Europol presentato alcuni mesi fa agli stati membri dell’Ue. Cartelli tra i quali quello di Sinaloa guidato da Joaquin “el Chapo” Guzman, catturato oggi, occupa un posto di rilievo. Un grido d’allarme chiaro e forte, mentre ormai da molto tempo giungono da diverse citt  del Messico immagini di teste mozzate, corpi squarciati oppure impiccati, sparatorie quasi quotidiane. Quello di Europol è l’ennesima conferma della fortuna accumulata dal “Chapo” e delle sue ramificazioni internazionali. In particolare – precisava l’Europol – nell’aprile dell’anno scorso fu scongiurato un rilevante tentativo di infiltrazione in Europa proprio del cartello di Sinaloa. “Ormai da qualche anno i gruppi criminali messicani hanno sviluppato un ruolo chiave a livello internazionale del crimine organizzato”, hanno sottolineato nel rapporto i responsabili Europol. “I gruppi criminali messicani cercano di diventare attori chiave nel mercato europeo della droga”. Anzi, veniva precisato, i messicani sono di fatto i “coordinatori” a livello globale del traffico della cocaina verso l’Europa e l’America del nord. E lo stesso avviene nella produzione e distribuzione delle droghe sintetiche in quei due mercati e in Asia. Seduto su un patrimonio pari a un miliardo di dollari, Guzman e il suo cartello sono oggi presenti in diversi paesi dell’ Europa e dell’Oceania, oltre agli Stati Uniti: il mercato principe di Sinaloa, presente non solo con la cocaina, ma anche con la marijuana e le metanfetamine. In particolare – precisava l’Europol – un tentativo di infiltrazione del cartello di Sinaloa era stato scongiurato qualche mese prima. Recenti rapporti provenienti dall’Asia confermano per esempio che Guzman mantiene stretti vincoli di “business” con due triadi presenti a Hong Kong, Taiwan e Cina. Oltre a contatti a diversi livelli con Russia e le altre nazioni latinoamericane. Da piu’ fonti negli ultimi tempi sono quindi stati segnalati i rischi di un’intensificazione di tali tentativi, sottolineando d’altro lato le alleanze con i gruppi di narcos europei. Su questo fronte, in Italia in particolare gli accordi tra i messicani e la ‘ndrangheta. “La potenza dei cartelli messicani e’ sottovalutata in Europa dalle autorita’ politiche e dai media”, ha d’altra parte commentato tempo fa Roberto Saviano. “Los Zetas e Sinaloa sono pronti a invadere l’Europa con le loro forniture di coca e con le loro cellule criminali”, sottolineava Saviano, autore di ‘Zerozerozero’, centrato proprio sul fenomeno della droga nel mondo.