Federmeccanica: Lieve ripresa ma la produzione è -30% sul 2008

ROMA. – Per l’industria metalmeccanica ci sono segnali di lieve miglioramento nell’ultimo trimestre dell’anno ma la produzione resta di oltre il 30% inferiore ai livelli pre crisi. I dati emergono dall’indagine congiunturale presentata dalla Federmeccanica secondo la quale nel 2013 il settore ha perso circa il 25% della sua capacità produttiva rispetto al 2008 con la chiusura di numerosi impianti industriali in questi cinque anni di crisi. Nell’ultimo trimestre del 2013 i volumi di produzione sono cresciuti dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,7% rispetto all’ultimo trimestre del 2012. Nell’intero 2013 si registra però ancora un calo del 2,7% rispetto al 2012 e un livello produttivo del 30,4% inferiore a quello del 2008 (solo il 13% nell’Ue a 28 in media). ”Notiamo un lieve miglioramento – ha detto il vicepresidente dell’associazione Roberto Maglione – ma non c’è una inversione di tendenza. Siamo usciti dal tunnel, c’è una rotatoria, speriamo di trovare una via laterale sennò rischiamo di tornare nel tunnel”. Preoccupa soprattutto la perdita di ”tessuto industriale” che andrà ricostituito se si vorrà tentare di tornare ai livelli di produzione pre-crisi. ”Ci sono stati due effetti, spiega il responsabile del centro studi Angelo Megaro – la riduzione della capacità produttiva istallata (del 25% in cinque anni) e la riduzione dell’utilizzo degli impianti (dall’80% del 2008 al 71,6% del 2013)”. E il calo della produzione ha avuto un effetto immediato sul lavoro con un aumento del 7,5% delle ore autorizzate di cassa integrazione nel settore. Nel 2013 le ore autorizzate sono state 414 milioni pari a circa 226.000 lavoratori a tempo pieno non utilizzati nei processi produttivi. Nel 2013 hanno ”tenuto” le esportazioni con un calo nel settore metalmeccanico dell’1,8% rispetto al 2012 a fronte però di un -6% per le importazioni. Il saldo positivo è aumentato da 60,5 a 64,8 miliardi. Federmeccanica con il nuovo direttore generale, Stefano Franchi ha sottolineato che le imprese metalmeccaniche si aspettano dal nuovo Governo ”fatti” e che il tema più urgente è quello del rilancio della domanda interna e dei consumi. ”Ci aspettiamo cose importanti – ha detto – sul cuneo fiscale e sul tema produttività”. Infine la Federmeccanica auspica un disboscamento delle forme contrattuali estendendo la flessibilità in entrata nel mercato del lavoro.