Blackout WhatsApp accende rivali, ecco Line e Telegram

ROMA. – Avanzano dall’Asia, ma non solo, i rivali di WhatsApp, il popolare servizio di messaggi – e presto anche voce – appena acquistato da Facebook per una cifra da capogiro. Nel weekend la piattaforma ha subito un pesante blackout e alcuni servizi concorrenti ne hanno tratto immediato beneficio, dalla giapponese Line a Telegram, con sede a Berlino e frutto di due cervelli russi, i fratelli Pavel e Nikolai Durov. Line ha affermato che solo nelle 24 ore in cui WhatsApp era offline ha aggiunto due milioni di iscritti – fra Europa e Usa – alla sua piattaforma, smentendo tra l’altro le voci di un presunto interesse da parte di SoftBank nei confronti della sua controllata Naver. Line è forte soprattutto in Giappone, Taiwan, Thailandia, e afferma di avere oltre 350 milioni di utenti registrati. Ma non è l’unica a crescere. La schiera delle ‘app’ anti-WhatsApp è infatti ben nutrita e la concorrenza è destinata ad agguerrirsi soprattutto dopo l’annuncio di offrire oltre ai messaggi pure telefonate gratuite, tramite internet. Oltre a Skype, di Microsoft, e Viber, appena acquistata dal colosso giapponese dell’e-commerce Rakuten, è dall’Asia che arriva la maggior parte dei concorrenti. Line in testa, ma anche la coreana Kakao Talk e la cinese WeChat. WhatsApp, che nasce nella Silicon Valley, ha appena raggiunto 465 milioni di utenti attivi mensili, con un aumento di 15 milioni di iscritti dopo l’annuncio del matrimonio con Facebook e nonostante le perplessità di alcuni utenti. Anche in Europa spunta un potenziale rivale: è il servizio di chat Telegram, che ha lanciato la sua app solo qualche settimana fa e nel weekend via Twitter si è scusata coi suoi utenti per i problemi di connessione in Europa a causa del boom di iscrizioni: circa 5 milioni in un solo giorno. Ancora una volta in concomitanza col blackout di WhatsApp. Telegram tra l’altro si pone in diretta competizione con quest’ultima puntando sul fattore privacy, al quale ormai milioni di internauti sono sempre più sensibili. La sua funzione di chat ”segreta” non solo ne cripta i contenuti e ne blocca l’inoltro, ma permette anche di impostare l’auto-cancellazione dei messaggi una volta letti dal destinatario. A mo’ di SnapChat, l’app per i messaggi ‘usa e getta’ tanto in voga fra i giovanissimi. Inoltre, essendo basata sulla ‘nuvola’ del web (‘cloud’), Telegram consente di accedere ai messaggi da diversi dispositivi e promette di restare gratuita, senza abbonamento o pubblicità, per sempre. (Stefania Passarella/ANSA)

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