Mediaset: Berlusconi non può andare a Dublino

MILANO.- Silvio Berlusconi ci riprova. Senza passaporto da mesi per via della condanna definitiva per il caso Mediaset, ha chiesto di nuovo ai magistrati di Milano un permesso temporaneo per l’espatrio in vista del vertice del Ppe a Dublino. Permesso che per la seconda volta nel giro di pochi mesi gli è stato negato in quanto la legge non lo consente. Dunque il Cavaliere, come era accaduto per il summit a Bruxelles dello scorso 19 dicembre, non potrà partecipare al congresso in programma giovedì e venerdì prossimo nella capitale irlandese durante il quale si terrà l’elezione del presidente del Ppe e del candidato del partito alla presidenza della Commissione europea. Come ha annunciato giorni fa, il leader di Forza Italia, tramite i suoi legali, ha fatto istanza per poter ottenere un nulla osta per recarsi all’estero, a Dublino, appellandosi anche al principio della libera circolazione nell’area Schengen. I pm milanesi dell’ufficio esecuzione hanno, però, dato parere negativo alla richiesta e hanno applicato, come a dicembre, la legge 1185 del 1967, che non consente alcun tipo di eccezione a chi è stato condannato definitivamente. Il parere della Procura, non vincolante, è stato sposato dalla undicesima sezione penale del Tribunale che, vietandogli di lasciare l’Italia, ha deciso in veste di giudice dell’esecuzione della pena. All’ex premier, infatti, lo scorso agosto sono stati inflitti dalla Cassazione quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto, e gli è stato revocato il passaporto. Alla fine di novembre è arrivata la decadenza da senatore e la sua uscita dal Parlamento. Ed ora è in attesa che i giudici della sorveglianza, che hanno fissato l’udienza per il prossimo 10 aprile, decidano sulla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali per circa un anno. Il provvedimento con cui il Tribunale ha vietato al Cavaliere di andare in Irlanda ha subito provocato una levata di scudi da parte dei fedelissimi di Forza Italia. “E’ davvero sconcertante – ha commentato l’europarlamentare e portavoce di Fi al Parlamento europeo – che al presidente Silvio Berlusconi, uno dei maggiori protagonisti del Partito popolare europeo negli ultimi venti anni e leader dell’opposizione, il Tribunale di Milano abbia negato il permesso di espatrio in occasione del vertice di Dublino del 6 e 7 marzo. E’ una decisione che ha dell’insensato”. “Il vero obiettivo – ha proseguito la Ronzulli – è cercare di impedire al leader di Forza Italia e del centrodestra di poter continuare a fare politica. Evidentemente a qualcuno non è bastato estromettere illegittimamente Berlusconi dal Senato, ma vogliono estrometterlo del tutto dalla vita pubblica di questo Paese”. Daniela Santanchè ha parlato di decisione “vergognosa” mentre per Gianfranco Rotondi si tratta di “violazione costituzionale del diritto di rappresentanza di milioni di italiani”.  (Francesca Brunati/ANSA)