La Festa della Donna nelle parole di Marcella Mosca

CARACAS – L’8 marzo, data ufficiale della festa della donna, è sinonimo di conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne. La trasformazione della società occidentale riguardo i diritti al femminile, è prodotto di diverse correnti di pensiero. Secondo la prima, il significato simbolico dell’8 marzo si fa risalire nella ritorsione ordita, nel 1908, dal proprietario dell’industria tessile Cotton di New York, a causa della quale persero la vita 129 operaie. La seconda, invece, adduce la scelta dell’8 marzo alla marcia per “il Pane e per la Pace” realizzata nel 1917, a San Pietroburgo, da un gruppo di donne sceso in strada per rivendicare i propri diritti, e con essi la fine della guerra. In Italia, le cose cominciano a cambiare a partire dal 1946, grazie ad  un decreto legge del 1945 in cui le donne ottengono, per la prima volta, la possibilità di andare a votare, di essere elette, di contribuire alla stesura della Costituzione e di presentare in Parlamento le prime proposte di legge contro le discriminazioni di genere e in favore della parità. In quell’anno, la mimosa assurge anche al rango di vessillo floreale della ricorrenza.

Il decennio compreso tra gli anni cinquanta e sessanta, l’emigrazione italiana nel mondo ha rappresentato uno dei caratteri più singolari ed importanti della storia del Belpaese. Numerose sono state le famiglie che lasciarono dietro la patria in cui erano nate per cercare un futuro migliore. Il ruolo delle donne nell’emigrazione italiana è stato un aspetto a lungo dimenticato. Le leggi che vengono approvate in Italia si battono per promuovere la pari dignità, sia sul piano sessuale, sia su quello sanitario.

Come si sono tradotti però queste leggi e questi cambiamenti nella vita delle donne emigranti?

In occasione di questa data così importante, l’abbiamo chiesto a una delle voci femminili più appassionate e preziose che abbiamo ancora la fortuna di avere tra noi: la Signora Marcella Mosca. Coordinatrice del Gruppo Ecologico e pioniere nella promozione  dei grandi eventi culturali del Centro Italiano Venezuelano, ha commentato in maniera gentile il percorso storico che ha portato le donne a vedersi riconoscere tutti i diritti sul piano personale, professionale e familiare:

– Non ci sono dubbi in relazione al costante contributo delle donne per il progresso dell’umanità. Dalla politica alla scienza, passando per le arti e la filosofia, la storia è piena di donne importanti che hanno lasciato proprie e vere traccie in progetti decisivi come Rita Levi, Eleanor Roosevelt, Madre Teresa di Calcutta,  Coco Chanel e tante altre.

Nata in Italia nel 1919, ha vissuto a Roma durante la Seconda Guerra Mondiale, un’esperienza sconvolgente che ha rafforzato i suoi principi, il valore della vita e l’importanza di prendersi cura della madre Terra.

Il progresso dalle adepte all’embrionale movimento femminista è stato possibile grazie allo sviluppo degli studi antropologici dei primi del novecento, i quali hanno contribuito ad innescare un necessario mutamento ideologico. Mosca commenta:

– Ci sono voluti  anni di lotte prima che le donne potessero iniziare a sentirsi libere dall’oppressione maschilista.

Arrivata in Venezuela nel 1952, la signora Mosca mette l’accento sull’evoluzione della società italiana e venezuelana riguardo al  maschilismo:

– Oggigiorno, non è frequente parlare del maschilismo come si faceva nel passato, anche se questo atteggiamento non è scomparso del tutto della nostra società.

Secondo Marcella Mosca, «ancora oggi le donne hanno molta strada da percorrere per riaffermare la propria femminilità», una sfida sempre appesantita di ostacoli da superare. La trasfigurazione dei pregiudizi e «rimuovere le logiche più ostili e conservatrici sono obiettivi che si devono raggiungere con rispetto e tolleranza», dice.

Nel caso venezuelano afferma che «il matriarcato è molto più marcato» e coincide con Simone de Beauvoir, scrittrice e filosofa francese, nel considerare che «donne non si nasce, lo si diventa». Per lei, il fatto di essere donna è più una costruzione sociale che una condizione biologica. Quello è l’orientamento per cui si regge la sua famiglia.

Quando si parla della gioventù, è molto enfatica:

– Occorre riscattare i valori ed i principi morali per garantire ai nostri ragazzi un futuro in cui possano sviluppare, in maniera sana, la propria sessualità. Non soltanto a livello fisico, ma anche psicologico. Molti dei nostri valori sono andati a detrimento di un ambiente moralmente sano per la gioventù.

Attualmente le leggi e le istituzioni che vedono come protagoniste le donne hanno cambiato significativamente le società tanto la italiana che quella venezuelana, anche se «è necessario diffondere ed istruire i ragazzi in materia di diritti per rafforzare la lotta contro la discriminazione e la violenza».

La Giornata Internazionale della Donna, nelle parole della signora Marcella Mosca, «è un modo per ricordare da dove veniamo e dove stiamo andando». L’occasione per rivendicare i diritti femminili e dimostrare che, oltre a “portare i pantaloni”, le donne indossano orgogliosamente le loro gonne riappropriandosi con grazia, intelligenza e determinazione delle opportunità che si presentano ogni giorno nella loro vita.

Arianna Pagano