Goleada Atletico, con Milan Italia addio Champions

MILANO. – Remuntada fallita, per la terza volta di fila la Champions League del Milan si interrompe contro una spagnola. Questa volta è l’Atletico Madrid del fenomenale Diego Costa, decisivo all’andata e autore di una doppietta che al ritorno ha aperto (dopo 3′) e chiuso il 4-1. In mezzo ci sono stati il momentaneo pareggio di Kakà, il nuovo vantaggio di Arda Turan e il gol di Raul Garcia, che ben prima del 90′ hanno permesso ai colchoneros di Simeone di festeggiare dopo 17 anni il ritorno nei quarti di Champions League. Alla vigilia Seedorf aveva detto che la sua squadra avrebbe giocato anche per l’Italia. Il bilancio finale è amarissimo: addio Champions per il calcio tricolore, nessuna squadra della serie A ai quarti come già nel 2009. Quanto al Milan, ora gli restano tanti punti interrogativi e il rischio di guardare le coppe in tv l’anno prossimo. Alle tre italiane in Europa League sta invece il compito di non perdere altri punti nel ranking Uefa, dove il quarto posto è in bilico. Il tema preoccupa non poco Galliani, che intanto (in tribuna con Barbara Berlusconi) vede sfumare anche circa 10 milioni di euro in una serata non degna di quelle storiche rossonere evocate alla vigilia. Dimenticabile è anche quella di Balotelli, che si nota per il passaggio che avvia l’azione del gol di Kakà, ma più che altro per le urla a Emanuelson, le proteste con l’arbitro che lo ammonisce e qualche scintilla con gli avversari. Questo Atletico poco spagnolo ma cinico si conferma imbattibile in casa contro un Milan molto italiano, nel senso che fatica a reggere certi ritmi e solo a sprazzi gioca con il cuore come aveva chiesto Seedorf. E non può essere colpa della terza maglia, che Galliani per scaramanzia preferisce evitare e che per la prima volta in stagione i rossoneri devono indossare. D’oro vestiti, i rossoneri brillano poco. Emergono invece in fretta le solite difficoltà difensive. Soffrono troppo i terzini, sia Emanuelson sia Abate, preferito a De Sciglio, non al meglio dopo la botta alla caviglia rimediata all’adatta da Insua, che lascia il posto a Felipe Luis sulla fascia sinistra, unica novità nell’Atletico Madrid rispetto alla sfida di San Siro. Parte in panchina anche Villa, ma a Simeone non mancano le soluzioni offensive, tanto che al primo affondo il suo Atletico (con il lutto al braccio a 10 anni dall’attentato di Atocha) passa in vantaggio. Dopo 150 secondi un distratto Rami si perde Diego Costa, che dopo aver deciso l’andata segna anche al ritorno (27mo gol stagionale) con un’acrobazia perfetta come il cross di Koke. Tutto nasce da una palla persa di Essien che, acquistato in particolare per giocare la Champions, fa rimpiangere non poco Montolivo facendo a gara di errori con Emanuelson. Servono 24′ per vedere il cuore del Milan battere al ritmo che merita una serata simile. Arriva il primo tiro con una girata di Balotelli smorzata da Godin, e i rossoneri si fanno meno timidi. Al 27′ arrivano lo splendido assist di Poli e il pareggio di Kakà, che va anche vicino al vantaggio nei 10′ migliori del Milan, gelato però al 40′ del gol di Arda Turan, che è bravo e fortunato nel trovare la deviazione di Rami. Prima dell’intervallo Raul Garcia sfiora il palo e a inizio ripresa Gabi scheggia la traversa. Il resto è una lunga agonia per il Milan che finisce sulle ginocchia al 25′ quando Raul Garcia vola più in alto di Rami e De Jong, non è rianimato nemmeno dai cambi (Robinho prende un legno) e si inchina definitivamente quando al 40′ Diego Costa umilia la difesa rossonera. Ora passerà un po’ prima di sentire di nuovo la musica della Champions.