Inflazione ferma 0,5%, carrello spesa rincara il doppio

ROMA. – La crescita dei prezzi diventa sempre più fiacca, con l’inflazione che a febbraio avanza solo dello 0,5%, come non accadeva dal 2009. E se su base annua sembra procedere al rallentatore, la situazione diventa drastica nel confronto mensile, con l’indice che scende sotto la soglia zero (-0,1%). Ma la colonnina del termometro si rialza segnando rincari doppi, pari all’1% annuo, di fronte a tutto ciò che quotidianamente va a finire nel carrello della spesa: dagli alimentari ai prodotti per la cura della persona, come dentifricio o shampoo, passando per i generi casalinghi che si possono trovare negli scaffali dei supermercati. A paragone con gennaio però tutti i parametri registrano una frenata, il tasso generale perde due decimi di punto (era allo 0,7%), che diventano tre per il carrello della spesa (era all’1,3%). Anche se Federdistribuzione sottolinea come si tratti di ”una dinamica più elevata rispetto a quella rilevata nella grande distribuzione organizzata da istituti di ricerca, che per gli stessi prodotti forniscono, come media del periodo novembre 2013 – gennaio 2014, una crescita dei prezzi pari allo 0,6%”. Quanto al paniere dei beni ad alto consumo, dal cibo ai carburanti, risulta addirittura dimezzato (allo 0,6% dall’1,2%). Insomma i dati definitivi dell’Istat su febbraio non solo confermano un’inflazione al livello più basso da quasi due anni e quattro mesi, ma fanno anche luce su quanto accaduto a livello territoriale, segnalando due realtà, Venezia e Livorno, con prezzi in retrocessione su base annua. In particolare nella città lagunare il ribasso è dello 0,5% rispetto a febbraio scorso. In questo caso si può davvero parlare di deflazione, in quanto la diminuzione avviene su base annua. E non va molto meglio a Livorno (-0,4%). Il fenomeno fa paura perché viene associato a un’involuzione dell’economia che, priva di stimoli, finisce per collassare su se stessa. A gelare le quotazioni di febbraio, però, sono quelle che l’Istituto di statistica definisce ”le componenti più volatili”: gli alimentari freschi, come la verdura (in calo del 4,4% in un solo mese), e i carburanti, con la benzina che diminuisce dello 0,5% (-3,6% su base annua). Tuttavia già con marzo per le quotazioni dei beni energetici potrebbe recuperare qualcosa. Dal primo del mese sono infatti scattate le accise sulla verde e sul gasolio. Nonostante il grande freddo sul fronte prezzo, c’è comunque qualche voce che a febbraio si impenna: si tratta di alcuni servizi regolamentati a livello locale, come la raccolta rifiuti (+17,7% in un anno).

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