A marzo le Nazioni Unite si tingono di rosa

NEW YORK. – Donne al centro dell’attenzione del mondo. L’Onu dedica il mese di marzo alla discussione e approfondimento di tutte le sfaccettature di un male che ancora oggi non viene debellato: la diseguaglianza di genere.

La 58ma sessione della Commissione ONU sulla Condizione Femminile, anche quest’anno ha contato su una folta partecipazione ministeriale dei vari paesi membri e un’importante presenza europea.

Donne di ogni cultura, religione, nazionalità, si sono date appuntamento a New York per spronare, da una sede così prestigiosa come le Nazioni Unite, i propri governi affinché si dia reale attuazione alle risoluzioni che sono state emesse per abolire le discriminazioni contro le donne.

L’attenzione dell’Onu verso le problematiche femminili ha portato nel 2011 alla creazione di UN Women, entità per l’Uguaglianza di Genere e l’Empowerment delle Donne.

Michelle Bachelet, attuale Presidente del Cile, è stata la prima donna che ha guidato UN Women mettendo in campo azioni volte a combattere la discriminazione in tutto il mondo.

In questi giorni, parallelamente alla discussione generale su “Sfide e prese di coscienza nella implementazione delle MDGs (Obiettivi di sviluppo del millennio) per quanto riguarda donne e bambine” i vari paesi hanno organizzato eventi e tavole rotonde per discutere specifici temi.

La delegazione italiana capeggiata dalla sottosegretario per le Pari Opportunità Teresa Bellanova, in collaborazione con la nostra Rappresentanza presso le Nazioni Unite guidata dall’ambasciatore Sebastiano Cardi ha organizzato un evento dal titolo “Empowering young people to end female genital mutilations”. L’evento ha contato sul sostegno del Burkina Faso, della Somalia, dell’UNFPA, dell’Unicef e dell’UNESCO. La tematica attrae tanto interesse che tantissime persone si sono messe in fila per assistere all’evento italiano ma purtroppo molte di loro non sono riuscite ad entrare per mancanza di spazio.

Per conto del Burkina Faso ha partecipato la First Lady, Chantal Campaoré che, nel suo intervento ha sottolineato l’impegno del governo nella lotta alle escissioni femminili. Ha spiegato che stanno lavorando molto all’interno del mondo educativo perché saranno proprio i giovani quelli che potranno cambiare una pratica che non soltanto umilia le donne ma rappresenta anche un grave pericolo per la loro salute. L’educazione scolastica è un fattore determinante – ha detto la First Lady del Burkina Faso – per dare alle ragazze e ai ragazzi strumenti che li aiutino a ribellarsi con coraggio a questa pratica.

L’importanza dell’istruzione, dunque ma anche la necessità di fare pressioni sui governi affinché la risoluzione dell’Onu 67/146 non resti lettera morta sono stati i punti in cui hanno trovato convergenza i diversi interventi. Particolarmente importante è stata la presenza di Irina Bokova, segretario generale dell’UNESCO che con la sua partecipazione ha voluto sottolineare il sostegno all’iniziativa promossa dalla nostra rappresentanza presso le Nazioni Unite.

Gli onori di casa sono stati fatti dall’ambasciatore Cardi che nel saluto iniziale ha ribadito l’impegno dell’Italia in questa battaglia, un impegno che porta avanti attraverso iniziative bilaterali e multilaterali. La sottosegretario Bellanova ha proseguito su questa linea spiegando con maggiori dettagli i passi che ha dato l’Italia negli anni per favorire la parità di genere, per combattere la violenza su donne e bambini e per sopprimere la pratica delle mutilazioni genitali. Ha detto anche che il suo governo proseguirà sulla scia di quanto è già stato fatto in precedenza.

Tutti estremamente interessanti gli interventi dei partecipanti, tra essi citiamo Michaela Cash, Ministro per le pari opportunità dell’Australia, Linah Kilimo, membro del Parlamento del Kenia, Lynn Featherstone sottosegretario di stato per lo Sviluppo Internazionale del Regno Unito, Daniela Colombo, Presidente di Aidos, la più importante Ong italiana su tematiche femminili, che ha promosso iniziative molto significative contro le escissioni femminili, Soon-Young Yoon Presidente di una Ong che si occupa di parità di genere a New York. L’evento è stato brillantemente moderato da Kate Gilmore, dirigente dell’UNPFA e assistente del Segretario Generale.

Non è mancata la testimonianza di giovani donne. Particolarmente commoventi gli interventi delle sorelle della Guinea Marianna Mounir Belgrade Camara-Petrolawicz e Aissata Mounir Belgrade Camara che sono cofondatrici e rispettivamente Presidentessa e vice Presidentessa di “There is no Limit Foundation”. Ugualmente toccante la testimonianza della somala Zahra Abdi Mahmoud.

Nel ribadire la loro determinazione a lottare contro la discriminazione di genere hanno chiesto maggiori risorse e un forte sostegno internazionale. Hanno detto di essere disposte a proseguire nelle loro battaglie, hanno assicurato che andranno avanti perché milioni di donne ogni anno hanno bisogno di aiuto, devono essere salvate.

Per la delegazione italiana guidata dalla sottosegretario Teresa Bellanova le giornate newyorkine sono state un vero e proprio tour de force. In un incontro con la stampa la sottosegretario ha manifestato la sua soddisfazione nel vedere quanto sia apprezzata l’Italia in una sede internazionale tanto prestigiosa come l’Onu.

Alla nostra domanda: “Ci sono battaglie che ancora combattono le donne italiane all’estero, una di esse è quella riguardante le difficoltà che hanno le donne a trasmettere la nazionalità italiana ai figli nati prima del 1948. Altra è la richiesta che sia assicurata loro assistenza legale e psicologica nei casi in cui sono vittime di violenza. Considerando la tendenza a indebolire la presenza dei rappresentanti al Parlamento degli italiani all’estero possono le donne italiane fuori d’Italia sperare nella solidarietà delle parlamentari italiane per portare avanti le loro richieste? –

La sottosegretario dopo aver dato piena disponibilità delle parlamentari e dei parlamentari italiani ha però voluto sottolineare che non è vero che si voglia togliere forza alla presenza dei nostri rappresentanti in Parlamento. “Ci saranno delle modifiche, forse, ma la loro presenza è ormai un dato di fatto e resterà importante”.

 Mariza Bafile

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