Buffett, niente panico su Ucraina. Più rischi da bitcoin

NEW YORK. – Un giorno ci sarà un’altra crisi che sconvolgerà i mercati. Ma non è così imminente. E non sarà certo la situazione in Ucraina a provocarla. La profezia è di uno che di finanza se ne intende, il magnate americano Warren Buffett, non a caso soprannominato l’Oracolo di Omaha, la città del Nebraska in cui è nato. L’ottantatreenne miliardario a capo dell’impero della Berkshire Hathaway rilascia un’intervista a tutto campo alla Cnbc, mentre le Borse mondiali stanno colando a picco soprattutto per le preoccupazioni legate a ciò che sta accadendo nell’est europeo e ai rischi legati alle tensioni tra il mondo occidentale e la Russia. Ma anche per il rallentamento della locomotiva cinese, che non traina più la ripresa mondiale come fino a qualche mese fa. Buffett predica la calma: “Non bisogna farsi prendere da reazioni impulsive e cominciare a vendere azioni solo per le turbolenze in Ucraina o le preoccupazioni sulla Cina. Io – ha sottolineato – non ho ceduto nemmeno un asset per la Cina o per l’Ucraina”. Detto da colui che è considerato l’investitore di maggior successo del ventesimo secolo è un consiglio che molti potranno prendere in considerazione. Nonostante Cina e Ucraina, dunque, Buffett prevede che azioni e dividendi a Wall Street continueranno a volare nei prossimi mesi, e che l’economia americana proseguirà nella sua ripresa nel 2014, anche se ad un ritmo ancora troppo lento. Ma se nel breve termine non ci saranno problemi, il tycoon alla lunga vede addensarsi di nuovo le nubi di una crisi globale. “Mi sorprenderei molto – ha affermato – se nel prossimo futuro i prezzi delle azioni nel mondo crollassero del 50% rispetto al loro attuale livello”. “Ma nei prossimi 50 anni – spiega Buffett – gli esseri umani torneranno a comportarsi in maniera pazzesca”, quando avranno dimenticato la Grande Recessione dei primi anni 2000, così come oggi si è pagato il fatto di non aver imparato la lezione della Grande Depressione. Difficile però – ha aggiunto – che ci sarà una nuova ‘Pearl Harbor’ della finanza e dell’economia a breve: “Dopo quello che è successo nel 2008, una volta usciti dall’emergenza, ci sarà un po’ più di attenzione. Almeno per un po’ di tempo”. Certo – mette in guardia il magnate americano – ci sono delle situazioni e dei campanelli di allarme che non possono e non devono essere ignorati. Vedi la nuova frontiera dei bitcoin, che Buffett non vede assolutamente di buon occhio. L’exploit della moneta virtuale per il quarto uomo più ricco del mondo deve preoccupare molto più dell’Ucraina e della Cina. “Dai bitcoin voglio tenermi alla larga. E’ un sistema di pagamento efficace, ma è come un assegno. L’idea che i bitcoin abbiano un valore intrinseco – sentenzia – è una barzelletta”. (Ugo Caltagirone/ANSA)