Nome Cav in simbolo lista Fi, ma i figli fuori da mischia

ROMA. – La decisione del tribunale di Milano sempre più vicina, le tensioni sulle liste per le europee, le voci – smentite – di un’uscita di Silvio Berlusconi dalla presidenza di Forza Italia: attorno alla sede di San Lorenzo in Lucina, per usare le parole di Giovanni Toti, oggi volavano diversi uccelli del malaugurio. Anche perchè, di fronte a quello che è ormai un fatto – l’impossibilità per il leader di candidarsi – sono molte le perplessità all’interno del partito su una ventilata ma, ad oggi, non probabile discesa in campo di uno dei figli di Berlusconi: Marina, Pier Silvio o Barbara. Una cosa, tuttavia, sembra certa. Berlusconi, anche se non in lista, “sarà in campo” nella campagna elettorale ormai imminente, sono le parole con cui il consigliere politico Toti ha voluto rassicurare i “tanti gufi” che vedono il leader totalmente fuori dai giochi. Mere supposizioni che, nel corso della giornata sono state accompagnate dalle indiscrezioni su un’idea che avrebbe del clamoroso: quella secondo cui Berlusconi, stretto dalla decisione dei giudici di Milano del 10 aprile – destinare l’ex premier ai servizi sociali, ai domiciliari o, meno probabilmente, al carcere – opti per abbandonare la presidenza di Fi. Indiscrezioni smentite dal gruppo azzurro che, tuttavia, fanno capire come l’aria dalle parti di Palazzo Grazioli sia comunque agitata soprattutto per quanto riguarda la composizione delle liste. Tant’è che sembra ancora in altro mare la definizione della lista dei nomi dei capolista per le europee. Oggi a Palazzo Grazioli – con Berlusconi presente – e alla sede di Fi sono stati diversi gli incontri tra i big e parlamentari del partito, potenziali candidati inclusi, come quel Raffaele Fitto che, con Toti e Antonio Tajani, è dato come sicuro: il primo al Sud, il secondo al Nord-Ovest, il terzo al Centro. Le due “x”, come osservano fonti parlamentari, restano il Nord-Est e le Isole dove, si fa notare, Berlusconi potrebbe presentare un nome “noto”. Ormai da escludere sembra invece la candidatura di Renato Brunetta al Nord-Est. Lo stesso Brunetta, che domani vedrà Berlusconi proprio sulla partita delle europee, in serata ha negato qualsiasi tensione, mostrando ottimismo: “Noi puntiamo ad avere il 25-30%, per vincere le elezioni europee”. Un obiettivo per il quale, Berlusconi deve però in qualche modo scendere in campo. A partire dal suo nome, che stando al capogruppo Fi al Senato Paolo Romani, comparirà sul simbolo elettorale. “La lista potrebbe chiamarsi magari ‘Fi-Berlusconi per l’Europa’, oppure ‘Forza Italia per l’Europa con Berlusconi Presidente'”, osserva Romani escludendo invece la possibilità di una successione dinastica. Del resto, se la primogenita Marina ha già in passato negato qualsiasi discesa in campo, molti dubbi restano, all’interno di Fi ma forse anche tra i diretti interessati, su Pier Silvio e sulla seppur più giovane e mediatica Barbara. Per Romani, candidare un figlio di Berlusconi sarebbe sbagliato. Ma il dibattito resta comunque aperto e c’è chi, come Giancarlo Galan “spera” in una simile soluzione. Perchè un cognome che ricordi la “storia” di Berlusconi, è, comunque, un’arma in più sull’elettorato. (Michele Esposito/ANSA)

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