Renzi, porteremo in Europa europeisti appassionati

BRUXELLES. – “Il commissario Tajani ha lavorato bene, ma il governo farà uno sforzo molto forte per cercare di portare nel dibattito Europeo, a tutti i livelli istituzionali, persone convintamente europeiste ed appassionate del ruolo dell’Italia in Europa”. Con queste parole, al termine del suo primo Consiglio europeo, il premier Matteo Renzi è tornato a parlare dei candidati italiani per i posti nelle istituzioni europee che dovranno essere riempiti nei prossimi mesi, a cominciare dalla Commissione Ue. I nomi italiani che circolano sono tanti, a cominciare da quelli degli ex presidenti del Consiglio Enrico Letta e Massimo D’Alema, entrambi potenziali candidati al posto di vicepresidente dell’esecutivo europeo. In questa fase, dopo il riavvicinamento con l’attuale presidente del Consiglio Matteo Renzi, l’ipotesi D’Alema è in grande rimonta rispetto a quella Letta. Tuttavia, nella lista degli aspiranti commissario c’è anche il presidente uscente della commissione agricoltura del Pe, Paolo De Castro. E in questo scenario non è certo possibile escludere che alla fine la spunti all’ultimo qualche outsider. Oltre a quelle della Commissione, sono poi da riallocare poltrone pesanti come quella del presidente permanente del Consiglio Europeo, oggi occupata dal belga Herman van Rompuy, dell’Eurogruppo – l’attuale presidente è l’olandese Jeroen Dijsselbloem – e del Parlamento, dove siede il socialista tedesco Martin Schulz e a cui guarda il vicepresidente uscente Gianni Pittella. Ma ad eccezione di quest’ultimo, tutti questi incarichi sono al momento off-limits per l’Italia, almeno fino a quando Mario Draghi sarà alla guida della Bce. I veri giochi – è l’opinione prevalente a Bruxelles – cominceranno comunque solo quando si conosceranno i risultati delle elezioni europee del 25 maggio prossimo e i nuovi equilibri politici che usciranno dalle urne.

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