Renzi, rimetteremo a posto l’Italia, smentirò uccellacci

L’AJA. – L’Italia è apprezzata e rispettata nel mondo, sta andando avanti e le riforme sul tavolo stanno riscuotendo grande “curiosità e fiducia”: “Dobbiamo mettere le cose a posto e lo faremo, torneremo a sorridere” e sarà “bellissimo smentire gli uccellacci del malaugurio”. Matteo Renzi arriva all’Aja per il suo debutto al G7 e per la sua prima stretta di mano con Barack Obama rivendicando la sua azione di governo e lanciando un messaggio a Roma: “Basta con il provincialismo, noi italiani per primi dobbiamo smettere di pensare che il nostro contributo non sia importante nel mondo” e fare “il tifo” per il Paese, scandisce il premier con un retro pensiero, forse, anche alle parti sociali dopo il duro botta e risposta degli ultimi giorni. Triangolando messaggi dall’Aja a Firenze, con una lettera di commiato ai suoi concittadini, Renzi tiene a ribadire che “al di là del nome del primo ministro il Paese è rispettato e apprezzato”. E attira la curiosità del resto del mondo, come gli ha detto oggi anche il premier giapponese, su quel piano di riforme “che sta andando avanti”, assicura il presidente del Consiglio, annunciando che tornerà prima a Roma, già stasera, anticipando di 24 ore il rientro previsto per domani e saltando anche la cena offerta dal Re d’Olanda. Lascio a “rappresentarmi il ministro Federica Mogherini” e torno per “occuparmi di tanti documenti” a Palazzo Chigi, spiega ai cronisti mentre da Roma rimbalza la notizia che mercoledì parteciperà all’assemblea dei gruppi Pd sul testo della riforma del Senato e del Titolo V. Il prossimo passaggio, in tema di riforme, per arrivare già venerdì ad un testo in direzione e ad una sintesi del governo. Ma tra le scadenze interne dei prossimi giorni, giovedì c’è anche l’attesissima visita a Roma di Obama. Oggi l’ha incontrato, per la prima volta gli ha stretto la mano e si sono parlati. Sul tavolo della giornata c’era e c’è la crisi ucraina e il difficile equilibrio da trovare nelle risposte a Mosca sfociate alla fine del G7 con la cancellazione del G8 di Sochi. E con un possibile inasprimento delle sanzioni. Ma tra i due non sono mancate battute quando Obama, scherzando, gli ha detto di non vedere l’ora di venire a Roma per “mangiare italiano”, salutandolo con una battuta: “Quando ho iniziato avevo i capelli neri…”. L’America ha già promosso il piano di riforme targato Renzi che va in quella direzione di “crescita e occupazione” su cui gli Stati Uniti da tempo cercano una sponda nel Vecchio continente. E il premier è intenzionato a “chiedere consigli” all’alleato a stelle e strisce per far riprendere la marcia all’economia visto che – ha detto ieri sera – in Usa le imprese “hanno ricominciato a investire e l’occupazione a crescere”. Ma mentre all’Aja fa il suo debutto sul tavolo dei Grandi della Terra (oltre 50 i leader che con lui hanno partecipato al Summit sulla sicurezza nucleare per la quale ha assicurato che l’Italia continuerà nel suo impegno, investendo fondi), l’ex sindaco non dimentica la sua Firenze. Ha appena finito l’incontro a due con Shinzo Abe, il collega giapponese che gli detto che l’economia italiana dipende dalla “sua leadership e che la comunità internazionale guarda al suo lavoro”, quando manda l’immancabile tweet. Questa volta per dire: “Grazie Firenze”, allegando una lettera di saluto ai fiorentini. Per ricordare gli “anni incredibili” e l’impegno per “cambiare la città, facendola rimanere se stessa: nonostante quanto accadeva a Roma, qui abbiamo abbassato le tasse”, rivendica. E annuncia di aver candidato Firenze per il G8 del 2017. Un auspicio per la sua città, ma che arriva proprio poche ore prima di quel G7 che ha deciso di cancellare di fatto la riunione degli Otto in programma a Sochi in risposta alla crisi ucraina. Una decisione che potrebbe, se non cambierà il clima, aprire la strada al definitivo tramonto del formato a otto. (dell’inviato Marina Perna/ANSA)

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