Torna incubo 10 aprile per Berlusconi, mi impediranno comizi

ROMA. – Messa a tacere, per il momento, la polemica interna al partito dopo la decisione presa ieri sulle candidature europee, Silvio Berlusconi si concentra su quello che ormai considera il suo peggiore incubo: la decisione che i giudici di Milano dovranno prendere sul suo futuro, cioè se concedergli i servizi sociali oppure mandarlo agli arresti domiciliari. Il Cavaliere non fa mistero delle sue preoccupazioni ed anche oggi, in una serie di colloqui avuti a palazzo Grazioli, l’argomento è stato centrale: faranno di tutto per impedirmi di parlare – è la convinzione dell’ex capo del governo – e anche se andrò ai servizi sociali non mi consentiranno di fare comizi, nonostante io sia il leader di un partito, per la campagna elettorale per le europee. Che la giustizia sia sempre in cima ai suoi pensieri lo dimostra anche la lettera inviata a Francesco Storace. L’ex premier chiede al leader della Destra di tornare ad essere alleato di Fi perchè il centrodestra “ha un’ultima occasione per prevalere e ribaltare un destino segnato”. Gran parte del suo intervento è riservato però ai problemi giudiziari: “Quello che è successo in questi mesi a me – accusa – non ha eguali in nessuna democrazia occidentale. Ogni regola di giustizia e’ stata calpestata per eliminare attraverso il braccio giudiziario della sinistra l’avversario che non si e’ riuscito ad eliminare con i mezzi della democrazia”. E proprio a questo discorso si lega la richiesta fatta allo stato maggiore del suo partito di parlare il più possibile delle vittime “della mala giustizia”. Non è nuova infatti l’idea di fare anche dei club di riferimento per le vittime della giustizia e chissà, magari domani anche una lista elettorale che possa allearsi a Forza Italia. Discorso, quello sulle alleanze, che Berlusconi ha affrontato anche durante il comitato di presidenza chiedendo di essere “il più inclusivi possibili” nelle intese per le elezioni amministrative. La convinzione dell’ex capo del governo però rimane quella che al massimo tra un anno si torni alle urne: dobbiamo essere pronti – ha ribadito anche oggi – ecco perchè i club devono diffondersi il più possibile. Parole che certificano l’attenzione sempre crescente verso tutto ciò che sia “altro” dalla struttura classica di Forza Italia. La mediazione raggiunta ieri sulle liste elettorali, che apre alla possibilità che possano correre i parlamentari nazionali, è un segnale di attenzione dato alla cosiddetta “vecchia” classe dirigente. Ma con diversi ospiti ricevuti oggi a via del Plebiscito, Berlusconi è tornato a battere sul terreno del cambiamento: Il partito deve capire – è la sintesi – che devo rinnovare così come ha fatto Matteo Renzi. Ed è proprio al premier che il Cavaliere guarda con preoccupazione in vista anche della campagna elettorale “anomala” per gli elettori azzurri che per la prima volta non potranno scrivere il nome di Berlusconi sulla scheda e difficilmente potranno assistere a comizi con lui protagonista. Da qui la richiesta di un cambio assoluto di linea rispetto all’atteggiamento di Forza Italia nei confronti del governo. Eccezion fatta per le riforme, dove l’intenzione è quella di privilegiare il rapporto con il presidente del Consiglio (ciò spiega la decisione di tenere i toni bassi per ora su quanto annunciato da Renzi in direzione nonostante l’idea di invertire il percorso delle riforme non sia gradito), sul resto dei provvedimenti, gli azzurri si preparano alla battaglia: dobbiamo essere più netti ed aggressivi – è la convinzione del Cav – perchè la nostra gente non capisce il nostro atteggiamento. (Yasmin Inangiray/ANSA)

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