Maracaibo, ucciso giovane italo-venezuelano durante la “guarimba”

CARACAS – E stato ucciso con un colpo di fucile a doppia canna  sparato a bruciapelo. Il giovane italo-venezuelano Roberto Annese, oriundo di Molfetta provincia di Bari, sarebbe morto sul colpo. Il connazionale è l’ennesima vittima delle proteste che si susseguono ormai quotidianamente.

Stando alle prime ricostruzioni dei fatti, ancora assai confuse, Roberto Annese, assieme ad altri amici, sarebbe stato imboscato non si capisce ancora se da motociclisti della Guardia Nazionale o dei “colectivos” (sarà comunque la polizia scientifica ad appurare la verità) mentre innalzava una barricata nel quartiere dove viveva: El Naranjal. Erano le quattro del mattino. Improvvisamente sarebbero arrivati motociclisti armati. Roberto non sarebbe riuscito né a fuggire né a trovare alcun riparo. I motociclisti, una volta raggiunto, gli avrebbero  sparato un colpo a bruciapelo al petto. Il giovane italo-venezuelano sarebbe morto immediatamente.

– Roberto – riferisce, alla Voce, Cono Siervo, presidente del Comites di Maracaibo – era un bravo ragazzo. Era un leader universitario, un leader dell’Opposizione. La sua famiglia è molto nota nella regione. Lo zio  è stato presidente della Casa d’Italia di Maracaibo e di Villa Serena.

Luigi Annese è stato presidente  della Camera di Commercio di Maracaibo. Insomma, gli Annese sono sempre stati molto attivi.

Stando alle testimonianze degli abitanti di El Naranjal, un quartiere di classe media, la zona dall’inizio delle proteste è stata oggetto di continui attacchi dei “colectivos” . I motociclisti arriverebbero col volto coperto sparando all’impazzata e seminando il terrore.

– Pare che gli abbiano sparato al petto a bruciapelo con una “e scopetta”. Roberto aveva 33 anni – ci dice il presidente del Comites che, appena informato dell’accaduto, si è recato col figlio, avvocato, dalla famiglia Annese.

Roberto Annese, come molti figli di tanti nostri emigrati, aveva la doppia cittadinanza: quella venezuelana e quella italiana. E in Italia si recava spesso. Roberto aveva perso il padre circa quattro anni fa e viveva con la madre Maria Teresa.