Suicidio Inter a Livorno, 2 gol e poi pasticcio

LIVORNO. – Una brutta Inter pareggia a Livorno sprecando anche il doppio vantaggio guadagnato quasi per caso nel finale di primo tempo. E alla fine gioiscono solo gli amaranto per un punto guadagnato che li riavvicina al Bologna, ora a -1. I nerazzurri costruiscono poco, ma soprattutto appaiono eccessivamente distratti in difesa: i due gol del Livorno arrivano anche grazie a colossali disattenzioni della retroguardia ospite. Ma è lo svarione di Guarin al 39′ della ripresa, che manda in porta Emeghara, a togliere il sonno a Mazzarri e a lasciare il quarto posto occupato dalla Fiorentina ancora distante. Eppure fino a quel momento Palacio e compagni assaporavano il quasi riaggancio anche se con una partita tutt’altro che brillante. Nel primo tempo, infatti, l’Inter si vede solo intorno alla mezz’ora con un destro a giro di Hernanes che spaventa Bardi. Al 39′ però arriva il vantaggio grazie al brasiliano che capitalizza un assist di testa di Icardi, dopo aver ‘ciccato’ il pallone al primo tentativo al volo. Al 45′ arriva anche il raddoppio con Palacio, anche se il Livorno lamenta una spinta in area di Icardi che impedisce a Emerson di saltare e deviare di testa. Si va al riposo con i nerazzurri avanti 2-0 e a quel punto nessuno pensa che il Livorno possa riuscire a fare poco più che il solletico agli ospiti. Ma è una previsione sbagliata, perché dal tunnel escono solo i padroni di casa con gli occhi della tigre e al 10′ accorciano le distanze con Paulinho, in assoluto il migliore in campo, che lascia sul posto Samuel e perfezione lo schema da corner di greco: calcio d’angolo rasoterra raccolto dal centravanti brasiliano che va incontro alla palle e segna con uno splendido destro sotto la traversa. Il Livorno ci crede e prova a spingere: Di Carlo si gioca tutto e schiera tre punte con Emeghara al posto dell’evanescente Belfodil e Siligardi al posto di Emerson. L’Inter sbanda e allora Mazzarri si affida a Zanetti: una specie di feticcio in campo, più che una soluzione tattica vera e propria per provare a portare in fondo la vittoria. Ma il tecnico non fa i conti con Guarin entrato al 24′ al posto di Hernanes per dare vivacità al centrocampo nerazzurro: il colombiano tenta un retropassaggio senza senso da metà campo che innesca Emeghara, che in velocità infila la difesa ospite e batte Handanovic. L’arrembaggio finale dell’Inter non basta a raddrizzare la barca: per conquistare l’Europa ci sarà ancora da sudare. E tanto. 

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