Prada: Più ricavi e l’utile tiene, assume 2mila persone

MILANO. – Nonostante la forza dell’euro che sta penalizzando tutti i marchi del Vecchio continente, i conti di Prada tengono: l’utile 2013 è di 627 milioni (due milioni in più del 2012), i ricavi sono cresciuti a 3,587 miliardi (+8,8%, con previsione di aumento del 9% nel 2014) e dividendo di 11 centesimi rispetto ai 9 precedenti. E, anche se l’utile interrompe la crescita degli anni precedenti, il gruppo assume: nel corso del 2014 salirà a 13.500 dipendenti, 2mila in più in un anno. Di questi, 500 solo in Italia. ”Entro il 2016 il saldo positivo di nuovi ingressi in Italia sarà di 1.500 persone”, spiega Patrizio Bertelli a margine della presentazione dei conti agli analisti finanziari. Il 60% dei nuovi assunti italiani sarà nell’industria e nel corporate mentre nel mondo la maggioranza sarà destinata al retail. L’amministratore delegato del gruppo come sempre risponde a tutte le domande, compresa una sui primi passi del nuovo governo. ”La pensiamo come tutti gli italiani, Renzi o non Renzi: va fatto un cambiamento e auguriamo a Renzi il massimo del successo”, dice calcando un po’ sull’inflessione toscana. Che al gruppo servano giovani è evidente: solo il marchio Prada quest’anno aprirà nel mondo 50 nuovi spazi (che salgono a 80 contando anche Miu Miu e Church, sul quale sta investendo fortemente). Punterà soprattutto sui negozi per uomo, che stanno dando una redditività migliore, e conferma le aperture in Arabia Saudita e Sudafrica. Più cauto nell’e-commerce: nel comparto ”farà qualcosa” sul mercato americano, ma continua a ritenere che il web ”banalizzi” il prodotto e che ”molte società del settore facciano le importazioni parallele”, pratica illegale ”che noi combattiamo”, aggiunge Bertelli. In attesa delle risposte della Borsa di Hong Kong dove il gruppo è quotato (l’utile è un po’ sotto la media delle stime, il dividendo in linea), Bertelli non esclude di poter offrire al mercato nel prossimo futuro ”un 5%” ora in mano alla holding di controllo (80%) guidata dai fondatori. E non lesina sorprese, come la crescita del 30% delle vendite in Russia dai fatti di Crimea. ”E non intendiamo lasciare l’Ucraina: il negozio di Kiev dopo i disordini è regolarmente aperto”. Novità anche per la pasticceria Marchesi da poco acquistata: aprirà nel 2015 nuovi spazi nel quadrilatero della moda e in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, con possibili sviluppi anche in Giappone e in centri commerciali internazionali di elevato livello. La posizione finanziaria netta di Prada è positiva per 296 milioni ma ”la nostra crescita nei prossimi tre anni sarà esclusivamente per linee interne, non voglio distogliere risorse: poi potremo valutare opportunità”, spiega ancora l’amministratore delegato. Anche perché le stime sono di un mondo in continua crescita: il gruppo prevede che nel 2016 il mercato internazionale del lusso aumenti fino a 245-255 miliardi di euro contro i 217 del 2013. Crisi o non crisi, si tratta del triplo dal 1994. (Alfonso Neri/Ansa)