Pubblica Amministrazione: Un grande progetto di staffetta generazionale

ROMA. – “Un grande progetto di staffetta generazionale”: il ministro della Pubblica amministrazione e della Semplificazione, Marianna Madia, rilancia sul piano per far uscire gli anziani e far entrare i giovani, rinnovando così l’amministrazione. E dice che, intanto, gli 80 euro in più in busta paga “di fatto significano, per il pubblico impiego, l’equivalente di un rinnovo contrattuale che altrimenti non sarebbe stato possibile”. Lo fa in Parlamento, nel corso di un’audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera. E, dopo lo ‘scontro’ aperto nei giorni scorsi dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, assicura che tutto è chiarito e che non c’è alcuna “intenzione di mettere in contrapposizione giovani e anziani”. Così come assicura che il blocco del turnover “non serve”, mentre è necessario fare “scelte consapevoli per operare una razionale redistribuzione”. L’amministrazione “ha bisogno di cambiamento, di rinnovamento e di nuove competenze fresche”. Per questo “la prima azione” sarà quella della staffetta, che – assicura – non provocherà traumi: “Va avviato un processo di riduzione non traumatica dei dirigenti e, più in generale, dei dipendenti vicini alla pensione, per favorire l’ingresso di giovani. Se non si fa, non ci può essere il rinnovamento” della Pa “ma la sua agonia”. Vanno però valutate le coperture, che “la legge deve prevedere, perché c’è una spesa pensionistica in più”, afferma Francesco Massicci a capo dell’Ispettorato generale per la Spesa sociale della Ragioneria generale dello Stato nel corso di un’audizione: “Non è un costo neutrale” se una persona va in prepensionamento e viene sostituita da un’altra. Il progetto si articolerà comunque su più uscite a fronte di un ingresso: il rapporto della staffetta non sarà infatti ‘1 a 1’, spiega infatti il ministro, che nei giorni scorsi aveva portato come esempio quello del ‘3 a 1’: “Non so se sarà questa la proporzione”, comunque non di uno contro uno. “Stiamo facendo un gruppo di lavoro con ministero del Lavoro, Inps e Ragioneria, non faremo nulla senza di loro o contro di loro”. Evidenzia che la staffetta oltre al rinnovamento “garantirebbe un risparmio complessivo per le casse dello Stato, dato dalla differenza tra gli stipendi attualmente pagati e quelli dei neo assunti, al netto della spesa per le pensioni erogate in anticipo”. E assicura anche che con “i risparmi aggiuntivi” nella spending review (a partire dalla “riduzione delle retribuzioni dei più alti dirigenti, compresi quelli delle società partecipate, dalla riorganizzazione e accorpamento di enti), “intendo finanziare la staffetta generazionale”. Su questo “sono pronta ad un confronto innovativo di idee con le parti sociali, che ho già iniziato a incontrare”. Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, è “giusto favorire il turnover dei giovani. Ma prima serve un vero e proprio piano industriale”. Mentre il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, pur considerando la staffetta una “buona idea”, intravede il rischio che si operi “un taglio lineare”. I sindacati di categoria bocciano senza appello lo scambio riduzione Irpef-rinnovo contrattuale per i dipendenti pubblici, fermo dal 2009: è “una beffa”, dice l’Fp-Cgil.

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