Argentina: Contro l’insicurezza, dilaga la giustizia fai da te

BUENOS AIRES. – Un serie di casi di giustizia “fai da te”, a volte sfociati in tentativi di linciaggio, si sono moltiplicati negli ultimi giorni in Argentina e hanno portato la questione dell’insicurezza e dell’aumento della criminalità al centro del dibattito pubblico. I primi segnali sono arrivati da Rosario, terza città del paese, ma prima per il numero di omicidi. La settimana scorsa si sono registrati quattro casi di attacchi della folla contro malviventi, uno dei quali si è concluso con la morte di un ladro 18enne, David Moreyra, catturato dai passanti dopo che aveva rubato la borsa a una signora. In pochi giorni, il fenomeno si è esteso ad altre città dell’interno, come Santa Fe, a nordovest, ed è sbarcato anche a Buenos Aires. Dopo il caso di un borseggiatore 17enne colto in flagrante e che ha rischiato la vita nel quartiere residenziale di Palermo, un altro episodio avvenuto nella stessa zona ha causato altre polemiche. Un noto attore locale, Gerardo Romano, è intervenuto insieme a un poliziotto per bloccare un ladro che aveva appena rubato l’orologio a una turista francese. Poi però ha dovuto difendere il malvivente dagli abitanti della zona, che volevano linciarlo. “Uno è sceso da una macchina con un machete in mano: è una follia”, ha raccontato dopo. Nelle ultime 48 ore, a La Matanza, nei dintorni della capitale, la folla ha attaccato con pietre e bastoni un ladro che, tentando di fuggire, aveva sparato contro un agente che si trovava per caso nel luogo, ferendo leggeremente anche un bambino di 10 anni. A Santa Fe un altro bambino è rimasto ferito quando vicini armati hanno attaccato la casa di una famiglia, accusandola di “vendere droga nel quartiere”. Tutte le forze politiche hanno condannato quello che la Chiesa argentina ha definito “la falsa giustizia della vendetta violenta”. L’opposizione ne ha approfittato per denunciare la passività del governo in materia di sicurezza (“l’assenza dello Stato porta a risposte disperate”, ha detto il sindaco di Buenos Aires, Mauricio Macri). Il governo ha accusato l’opposizione e la stampa di alimentare un clima di violenza “stigmatizzando i più poveri e i più esclusi”. Al di là delle condanne unanimi (“chi commette un delitto non per questo smette di avere diritti”, ha sottolineato Alfredo Perez Esquivel, premio Nobel per la Pace) e delle strumentalizzazioni politiche, continua a crescere l’insofferenza della popolazione verso la microcriminalità, in particolare il furto e la vendita di droga. E gli episodi di giustizia “fai da te” continuano a ripetersi. Lo stesso attore Gerardo Romano si è detto “molto amareggiato” quando ha saputo che il ladro che aveva protetto dalla folla inferocita, è stato liberato da un giudice dopo un fermo di meno di 12 ore: “Aveva precedenti penali, e non è che ha tentato il furto, io l’ho visto che rubava”, ha raccontato l’attore, che si è detto “costernato” dalla vicenda.

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