Roubini attacca tutti, da Bce per ora solo parole

CERNOBBIO (COMO).- Tra tanti applausi, soprattutto dei mercati, Mario Draghi trova anche un critico. Particolarmente esplicito, come nel suo stile. E’ l’economista statunitense Nouriel Roubini, che parla di “interventi solo verbali” con la Bce che “per il momento” fa “solo chiacchiere: ci vorranno dei mesi prima di interventi concreti”.  Il professore di economia alla New York University, dalle lunghe collaborazioni con il Dipartimento del Tesoro Usa, attacca nel corso di una conferenza stampa al Workshop Ambrosetti di Cernobbio. Da dove gli risponde a stretto giro di posta il vicepresidente della Bce, Vitor Constancio.  “Non sono d’accordo con Roubini: la Bce nel 2007 è stata la prima banca centrale a intraprendere azioni concrete e in altre occasioni – spiega il portoghese Constancio – siamo stati assolutamente tempestivi, come alla fine del 2011 quando il mercato era sotto pressione e noi abbiamo risposto con delle immissioni massicce di liquidità, cambiando la situazione in modo radicale ed eliminando il rischio del crollo dell’euro”. Ma secondo Roubini, nato a Istanbul da famiglia ebrea iraniana con una successiva lunga permanenza in Italia, la Bce sta facendo “troppo poco e troppo lentamente: potrebbero esserci pochi mesi prima di entrare in un periodo di deflazione”. E’ invece molto più conciliante con il Governo Renzi. “Le cose che ha detto di voler fare vanno tutte nella giusta direzione e gli auguro di farcela anche perché è l’ultima spiaggia per l’Italia: non ci sono altri leader da giocarsi – afferma l’economista – e se si andasse a elezioni dopo il fallimento di Renzi e vincesse Grillo sarebbe un disastro per l’Italia, se vincesse Berlusconi un mezzo disastro. Nessuno in Europa vuole rivedere Berlusconi alla guida dell’Italia”, conclude Roubini. Chi dalle sponde del Lago di Como non ha voglia di attaccare è l’ex ministro dell’Economia. “L’Italia deve continuare ad avere il ruolo che ha sempre avuto in questi mesi: deve rimettere a posto i propri conti, fare le riforme, rilanciare l’economia e l’occupazione”, dice Fabrizio Saccomanni, prima di parlare a lungo con un altro partecipante all’incontro Ambrosetti di primavera: Alessandro Profumo, che un accenno all’attualità politica lo concede. Sui mercati internazionali “evidentemente c’è una visione più positiva sull’Italia o forse prima era troppo negativa: è un periodo in cui anche per i cambiamenti che abbiamo avuto sotto il profilo istituzionale c’è un mood positivo sul Paese”, conclude il presidente di Mps. (Alfonso Neri/Ansa)

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