Usa: Ecco tutte le armi degli hacker contro le aziende

NEW YORK. – Menù online, sistemi per il riscaldamento e per l’aria condizionata, macchinette del caffè e distributori di bevande: gli hacker si evolvono e per attaccare le grandi società americane e sfruttano l’impensabile. La nuova frontiera dei criminali della rete è rappresentata da oggetti ormai entrati a far parte della nostra vita quotidiana nei posti di lavoro. E per violare le reti dei computer di un’azienda petrolifera – rivela il New York Times – sono state persino utilizzate le ordinazioni on line fatte dai dipendenti ad un ristorante cinese. I pirati informatici, insomma si sono infiltrati ovunque e l’allarme negli Stati Uniti cresce. Secondo gli esperti di cyber-sicurezza fermare gli attacchi é diventato difficilissimo, se non quasi impossibile. Ad essere utilizzati sono i software di controllo di stampanti, termostati e apparecchiature utilizzate per le videoconferenze. Software spesso superati, non aggiornati e dunque facili da penetrare e da usare come cavallo di Troia. La lezione per le aziende è ormai quella di tenere d’occhio anche i sistemi più improbabili, per capire quali siano i punti più vulnerabili. “Ci troviamo costantemente in situazioni in cui i fornitori di servizi comandati a distanza hanno le chiavi del castello”, ha spiegato Vincent Berk, chief executive di FlowTraq, una società che si occupa di sicurezza sulla rete. Secondo un sondaggio condotto l’anno scorso da Ponemon Institute, il 23% delle violazioni dei sistemi informatici delle imprese sono attribuibili alla negligenza di terzi. Ma secondo altri esperti le percentuali potrebbero essere molto più elevate. Non solo. Gli intervistati hanno affermato come nel 28% dei casi non sia stato possibile scoprire la fonte degli attacchi degli hacker. Truppe di ricercatori sono impegnate per capire come difendersi. Alcuni di loro l’anno scorso, nell’ambito di alcuni test, sono riusciti ad entrare nel quartier generale di Google a Sydney, in Australia, attraverso gli impianti di ventilazione ed illuminazione, gli ascensori e le videocamere. Mentre più recentemente, gli stessi esperti hanno scoperto che potevano violare i circuiti di uno stadio olimpico a Sochi, in Russia, attraverso l’impianto di riscaldamento. Per George Kurtz, amministratore delegato di un’altra società per la sicurezza, chiamata Crowdstrike, il problema è che “nessuno pensa di controllare tali apparecchi”. Questo il punto debole. E così per gli hacker é un gioco da ragazzi. (Valeria Robecco/Ansa)

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