Istat, a febbraio in ribasso la produzione delle industrie

ROMA. – Si conferma incerta la via della ripresa con una produzione industriale, certifica l’Istat, di nuovo in calo a febbraio, con un -0,5% congiunturale. Mentre gli economisti di Confindustria stimano che l’indice tornerà a crescere con il dato del mese successivo: per marzo è infatti atteso un aumento dello 0,7% rispetto al mese precedente. Resterà un ampio gap da recuperare rispetto al picco pre-crisi toccato a aprile 2008: il centro studi di via dell’Astronomia calcola che il livello di attività rimane inferiore del 23,6%.  Il mese di febbraio, commenta il ministro dello Sviluppo Federica Guidi, è “più corto e di questo va tenuto conto, inoltre c’è l’incidenza del settore energia, che ha trascinato in giù il dato”; ma, conferma il ministro, l’attesa è “per marzo in ripresa”; e aggiunge: “Al di là di questi dati credo che l’innesco della fiducia ci sia e che quindi ci sia la possibilità di intercettare il trend europeo”. Il dato Istat sulla produzione industriale a febbraio archivia e contraddice così il balzo dello scorso gennaio (+1,1%), con un una nuova battuta d’arresto nel quadro di una ripresa che si conferma debole. Resta invece positivo, ma frena, il rilevamento tendenziale (rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) che a febbraio si riduce al +0,4% dal +1,2% di gennaio (dati corretti per gli effetti di calendario). Nella media dei primi due mesi dell’anno la produzione è aumentata dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Pesa la performance negativa del settore energetico (-2,4% su gennaio e -9,0 su base annua). La contrazione nella produzione di energia, spiegano i tecnici dell’Istat, risente di effetti climatici, con un febbraio più caldo a confronto con l’anno scorso. Mentre analizzando nel dettaglio i singoli, comparti, gli aumenti annui più rilevanti a febbraio si registrano per prodotti farmaceutici (+7,6%), metallurgia (+5,3%), mezzi di trasporto (+4,9%), tessile (+4,7%). Al contrario l’Istat rileva decisi cali per la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-9,4%), fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-8,8%), fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (-7,9%). “Parlare di ripresa sarebbe completamente fuori luogo” commentano le associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori. Mentre Coldiretti sottolinea che il dato della produzione alimentare è, in controtendenza, negativo anche a livello tendenziale (-0,2%) e esprime preoccupazione per l’andamento delle esportazioni. “Un italiano su due oggi compra solo l’essenziale”, avverte la confederazione degli agricoltori Cia. Per gli analisti, come Paolo Mameli del servizio studi di Intesa Sanpaolo, la produzione industriale è calata lievemente oltre le previsioni a febbraio, ma è “abbastanza il linea con le attese”, e ciò con compromette le stime sulla crescita del Pil, ancora molto lieve, nei primi tre mesi del 2014.

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