Renzi a tutto campo, cambia manager e blinda riforme

ROMA. – Rinnovamento e forte presenza femminile. Matteo Renzi festeggia l’obiettivo raggiunto: vinte le resistenze, il premier impone il suo schema del ‘cambia verso’ al vertice di società che “rappresentano asset fondamentali per il Paese” come Eni, Enel, Finmeccanica, Poste. Ma è stata una lunga giornata quella che precede l’annuncio della fine di una partita complicatissima che da sempre tocca interessi pesanti e stimola gli appetiti dei partiti. Ore non facili, quindi. Raccontano, di intensi contatti e incontri anche fuori dalla maggioranza. A partire dal primo, quello al Colle con il presidente della Repubblica. Un lunedì di fuoco chiuso a sorpresa con un colloquio con Silvio Berlusconi a palazzo Chigi teso a blindare il dossier riforme e a tranquillizzare un alleato assai nervoso in attesa delle decisioni del tribunale di sorveglianza di Milano.  L’annuncio arriva con un comunicato della presidenza del Consiglio (non, come di solito avviene, del ministero dell’Economia) intorno alle 21, a mercati chiusi. In ambienti di governo in un primo momento si ipotizzava potesse arrivare nel pomeriggio, ma da Palazzo Chigi smentiscono ci sia stato alcun ritardo: semplicemente ‘l’attesa dell’after market’, dicono. Renzi con una nota sottolinea il risultato: “una squadra di professionisti di grande qualità e riconosciuta autorevolezza” con una “forte presenza femminile, segno di protagonismo” che ci pone oggi in avanguardia in Europa. Un risultato di non poco conto per il premier, che manifesta la sua grande soddisfazione. Pronto al prossimo obiettivo. Renzi, che poco dopo l’annuncio riceve a Palazzo Chigi Silvio Berlusconi, vuole ora concentrare le sue energie sul taglio dell’Irpef che approderà venerdì in Cdm e sulla lotta alla burocrazia, determinato a imporre il taglio agli stipendi già in vigore per le società pubbliche non quotate, come “best practice” in tutta la P.a.. Dei suoi progetti riferisce al presidente Giorgio Napolitano in mattinata, al Quirinale, di ritorno a Roma dalla sua Pontassieve. Tra nomine e annunciato taglio dell’Irpef, la settimana è cruciale per l’azione del governo sul fronte economico. E già domenica il capo del governo e il presidente della Repubblica si sentono al telefono: al centro del colloquio, riferiscono dal Colle, i temi dell’Expo dopo la visita di Renzi a Milano. Poi, in mattinata l’incontro di persona per una ricognizione sugli sviluppi della politica economica del governo, anche dopo gli incontri internazionali del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al Fmi. Ma al centro del colloquio al Colle, riferiscono fonti parlamentari, c’è anche il delicato tema delle nomine. Alla stretta finale, si fanno roventi i telefoni, si intensificano i contatti. Renzi verso le 11.30 si concede, complice la giornata primaverile, una passeggiata a piedi dal Quirinale a Palazzo Chigi che si trasforma in un bagno di folla, tra strette di mano, foto ricordo e anche un fiore bianco ricevuto in dono. Poi, si chiude nel suo ufficio a Palazzo Chigi dove con Graziano Delrio e Luca Lotti lavora per completare liste che rispondano a criteri per lui imprescindibili, come la presenza delle donne. Le resistenze, raccontano, fino all’ultimo non mancano. Verso l’ora di pranzo Renzi viene raggiunto a Palazzo Chigi da Padoan e si procede in “riunione permanente” per circa quattro ore. Ci sono contatti con i partiti: Angelino Alfano raggiunge Renzi nel suo ufficio e si segnalano contatti anche con Forza Italia e con i partiti del centro. Gianni De Gennaro, che andrà al vertice di Finmeccanica, viene avvistato nei pressi del palazzo del governo. L’uscente Paolo Scaroni viene ricevuto al Quirinale. Ore di attesa, tra supposizioni e telefonate roventi. Poi l’annuncio: c’è il rinnovamento, c’è la “forte presenza femminile”, sottolineano da Palazzo Chigi. Come promesso. (Serenella Mattera/ANSA)