Corteo Roma: Agente in Questura, io ho calpestato ragazza

ROMA. – Si è presentato in Questura a Roma, spiegando: “Sono io il poliziotto che si vede in quella foto”. Un’immagine, quella della ragazza calpestata, una manifestante in terra che urlava abbracciata al suo fidanzato che è diventata un caso e per la quale ora l’agente rischia la sospensione. Una foto, una immagine scioccante, durante gli scontri di sabato scorso alla manifestazione dei movimenti antagonisti nella Capitale per il quale proprio il capo della polizia, Alessandro Pansa, non ha usato mezzi termini. “Abbiamo un cretino da identificare”, aveva detto prima che l’agente si presentasse in questura. Sulla vicenda la Procura di Roma ha disposto l’apertura di un fascicolo processuale e nelle prossime ore gli atti dell’indagine interna della Digos saranno trasmessi al pm Eugenio Albamonte. La giovane calpestata finora non ha presentato denuncia. “Quel poliziotto va sanzionato perché ha preso a calci una ragazza che stava per terra – aveva aggiunto il capo della polizia – tutti quanti gli altri che hanno lavorato vanno invece applauditi per come hanno operato e agito, con grandissima correttezza e mantenendo l’ordine pubblico. Non eccedendo assolutamente nell’esercitare la forza nei limiti della correttezza, come previsto dall’ordinamento”. Ma l’indagine è ancora all’inizio. Sarà ascoltata la versione del poliziotto, ma sarà ricostruito l’episodio da varie angolature ottenute dalle immagini dei video. “In quelle che io ho visto si vede una persona calpestata. Ricostruiremo esattamente l’episodio e vedremo quali misure adottare”, ha spiegato il Questore di Roma, Massimo Maria Mazza. “Per tanti che hanno lavorato bene – ha proseguito Mazza – non è giusto perdere la faccia a causa di una persona che ha invece fatto un errore”. E l’indagine interna non finisce qui. Sotto i riflettori ci sono anche le foto che circolano sul web in cui si vedono degli agenti che impugnano il manganello al contrario per picchiare i manifestanti (colpire col manico fa più male, ndr). Anche in questo caso, “se ci sono state irregolarità o qualcosa che è andato oltre l’irregolarità – ha detto il Questore – vedremo cosa fare”. Il caso mediatico è scoppiato anche sui social network e anche lo scrittore Roberto Saviano, con un tweet, aveva chiesto che l’agente fosse sospeso. Il senatore del Pd Luigi Manconi ha riferito invece di aver “presentato nei giorni scorsi un disegno di legge per l’introduzione del codice identificativo sui caschi e le divise degli agenti che operano in situazioni di piazza”. Un provvedimento che per Manconi è “urgente, urgentissimo”. Sul fronte delle indagini sui manifestanti violenti, invece, sono stati convalidati i quattro fermi ed emesse le ordinanze di custodia cautelare in carcere, per due indagati, ed ai domiciliari per altri due. L’esame delle richieste, e gli interrogatori dei quattro indagati da parte del gip, è in programma per mercoledì prossimo a Regina Coeli. Il pm ha chiesto la misura del carcere per Lorenzo Marabina e Antonio Pompea. Per loro l’accusa è di lancio di oggetti, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. I domiciliari sono stati sollecitati per Ugo Esposito e per l’appena diciottenne Simon Canca. A questi ultimi è contestato il lancio di oggetti. Ad incastrarli è stato l’esame dei filmati girati durante gli scontri e non è escluso che nelle prossime ore possano essere identificate altre persone. (Lorenzo Attianese/Ansa)

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