Ucraina: occhi su Ginevra. Putin, guerra civile vicina

NEW YORK. – Tutti gli occhi sono puntati su Ginevra, dove domani Stati Uniti, Russia, Ue e Ucraina cercheranno di trovare un punto di incontro per placare le tensioni nell’ex repubblica sovietica. La situazione nel Paese è critica: per il presidente russo, Vladimir Putin, Kiev è ad un passo dalla guerra civile. Secondo quanto fatto sapere dal Cremlino, nel corso di una telefonata con la cancelliera tedesca Angela Merkel, Putin ha rimarcato che “la brutale escalation del conflitto” imputata al blitz militare di Kiev nell’est “ha portato la Nazione sull’orlo della guerra civile”. Il presidente russo ha convenuto con Merkel, che in questi giorni si trova in vacanza a Ischia, sull’importanza dell’incontro di Ginevra. Il summit, poche ore prima del colloquio telefonico, aveva invece rischiato di saltare quando il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, aveva minacciato di non partecipare dopo il blitz militare di Kiev. Le posizioni tra Occidente e Russia tuttavia rimangono molto distanti: parlando con Merkel, Putin ha denunciato “il ricorso incostituzionale alla forza contro le manifestazioni pacifiche” dei russofoni da parte delle autorità salite al potere a Kiev, mentre la cancelliera gli ha chiesto di ritirare le truppe dai confini e lo ha invitato alla “moderazione”. Come riferito dal portavoce del governo tedesco, Merkel ha detto “molto chiaramente di ritenere che Mosca abbia la responsabilità principale per un contributo alla de-escalation”. Tra le richieste che avanzerà Kiev a Ginevra c’è invece il ritiro delle truppe russe dalla Crimea e dal confine ucraino e la revoca dell’autorizzazione del Senato di Mosca all’uso dell’esercito in Ucraina. Inoltre, il premier Arseni Iatseniuk ha domandato il ritiro immediato dei gruppi di intelligence e sabotaggio del Cremlino, e la richiesta da parte della Russia ai manifestanti di liberare gli edifici amministrativi occupati. La situazione ucraina nelle prossime ore tornerà anche sul tavolo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a New York, mentre il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha spiegato che l’Alleanza ha preso “nuove misure per rispondere alla crisi”. Rasmussen ha precisato che verranno rafforzati i “dispiegamenti via terra, aria e mare”. La Nato, inoltre, “sostiene la riunione di Ginevra e tutti gli sforzi della comunità internazionale per trovare una soluzione politica” e “chiede alla Russia di mettere fine alla destabilizzazione dell’ex repubblica sovietica, ritirando le truppe dai confini e chiarendo che non sostiene le azioni violente dei separatisti pro-russi”. Dal ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, arriva invece l’invito a “tutte le parti, dentro l’Ucraina e fuori” ad un “atteggiamento il più possibile responsabile”. La titolare della Farnesina, riferendosi al vertice di Ginevra, ha poi sottolineato che “la priorità è fare in modo che il canale di dialogo sull’Ucraina abbia luogo”. “Il risultato non potrà essere miracoloso o risolutivo – ha affermato -. Ma già il fatto che ci possa essere un tavolo a quattro è un risultato che fino a qualche settimana sembrava molto difficile da ottenere”.  (Valeria Robecco/ANSA)

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