Renzi vuole mantenere gli impegni, pressing per gli 80 euro

ROMA. – Fino ad un minuto prima dell’avvio del consiglio dei ministri, previsto per domani in tarda mattinata ma ancora non convocato, Matteo Renzi spremerà dicasteri e tecnici per mantenere gli impegni presi. “Ho annunciato 80 euro e così deve andare”, ha preteso il premier che ha trascorso il pomeriggio in un lungo vertice con Pier Carlo Padoan, Maria Elena Boschi e i sottosegretari Graziano Delrio e Luca Lotti. Le risorse ci sono, tutti i tagli sono confermati, da quelli agli stipendi dei dirigenti pubblici fino agli F35, ma i dubbi sono su come assicurare il bonus a lavoratori e incapienti senza farlo apparire come un’operazione una tantum. L’obiettivo del presidente del consiglio è avviare quella che definisce “la più grande operazione di redistribuzione” degli ultimi anni. E farla dando un segnale chiaro: colpire sprechi e inefficienze, a partire da quelle di Palazzo Chigi, e cominciare un rilancio dei consumi. Di fatto Renzi si trova davanti alla sua prima grande prova e non vuole fallirla. Per questo le bozze del decreto, circolate nel pomeriggio, non lo hanno soddisfatto fino in fondo e, a quanto si apprende, il testo finale non era ancora scritto a fine giornata. L’idea di un bonus, che aumenta nel 2015, non convince fino in fondo il leader Pd che ha promesso di mettere 80 euro in tasca da maggio ai lavoratori. Per questo, per rispettare gli impegni già nel 2014, si lavorerà fino alla fine. Scandagliando ogni capitolo di spesa, compresi i tagli agli incentivi. “Non vogliamo punire nessuno ma è il momento che cominci a pagare chi non l’ha fatto finora”, spiegano i fedelissimi. Ma quest’esigenza va conciliata con la necessità di dimostrare, anche a Bruxelles, che la spending review è un’operazione strutturale, una campagna di dimagrimento dello Stato che si consoliderà negli anni. Questo è l’impegno preso con Bruxelles anche ieri nella lettera ma a Renzi sta sopratutto a cuore la necessità di rilanciare l’economia, facendo uscire gli italiani dal tunnel dei sacrifici. “So che è un primo segnale ma è importante e darà la cifra di questo governo”, è la convinzione dell’ex sindaco di Firenze che vuole smentire “gufi” e scettici. Come spiegava oggi il vicesegretario dem Lorenzo Guerini, durante la dichiarazione di voto sul Def, “il benaltrismo ha condizionato a lungo la politica italiana, peccato che non ha dato risultati”. Una frase che Renzi sottoscrive in pieno, chiedendo uno sforzo di serietà a tutto il governo. (Cristina Ferrulli/ANSA)

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