Berlusconi: io ancora in campo. E torna ad attaccare i giudici

ROMA. – Io sono ancora in campo e bisogna fare i conti con me: Silvio Berlusconi avvisa Matteo Renzi e Beppe Grillo in vista delle europee. Formalmente fuori da una competizione elettorale – a suo dire – a causa di “una decisione ingiusta della magistratura” e, soprattutto, sulla base “di un fatto inesistente” che gli impedisce di candidarsi per “la prima volta in 20 anni”, il Cavaliere lancia a Roma le candidature di Forza Italia per Strasburgo e tenta la sua ennesima risurrezione politica. Gli attacchi alla magistratura, giocoforza, sono più dimessi, comunque ci sono. Il divieto del tribunale di sorveglianza di criticare la magistratura ha un peso: così il Cavaliere, al centro tra Giovanni Toti ed Elisabetta Gardini, afferma che, “in attesa che sia riconosciuta l’innocenza”, si comporterà da “uomo delle istituzioni”, dando “corso alle decisioni della magistratura”. Poi non riesce a trattenersi e, a chi gli domanda se eviterà di parlare dei giudici in campagna elettorale, finisce con il dire che c’è “una corrente della Giustizia che ha dichiaratamente finalità di intervento nella politica”. “La mia non candidatura è tutta a vantaggio della sinistra”. Attacco sì, ma sotto tono rispetto al passato. La verve polemica è tutta qui. Berlusconi non regala quindi particolari colpi di scena. Anzi, in apertura di conferenza stampa, liquida le curiosità su come abbia accolto l’assegnazione ai servizi sociali con gli anziani con una battuta: “Mi ha fatto addirittura piacere perché nella mia vita ho fatto sempre attività di supporto – spiega – E lo farò con piacere”. L’ex premier resta un “animale da campagna elettorale”. Chiuso il capitolo legato alle questioni personal-giudiziarie, il Cav si butta a capofitto sulle Europee: non risparmia forti critiche nei confronti della Germania e della sua politica di austerità (“Dovremmo fare come la Tatcher e dire “I want my money back”, casomai con accento tedesco”); promette di rivedere tutti i trattati e di volere annullare il fiscal compact. Secondo Berlusconi, è necessario “consentire ai Paesi lo sforamento del 3% annuo nel rapporto deficit-Pil”, un vincolo “che nella situazione attuale dell’economia e’ antistorico”. Quanto all’Euro, la posizione di Fi appare ambigua. “Sì alla moneta unica ma a certe ben precise condizioni – afferma -. Il mantenimento di questa nostra moneta che io chiamo estera passa attraverso una nuova missione della Bce” che, nelle intenzioni di Berlusconi, deve divenire “prestatore di prima istanza”, ovvero battere moneta quando i Paesi sono in difficoltà anche a costo di un innalzamento dell’inflazione. Infine, un passaggio sulle questioni interne ed i rapporti con Renzi: “Il governo propone finalmente delle riforme” e “abbiamo dato il nostro impegno ad approvarle”. L’ok è alla modifica del Senato e alla cancellazione delle Province. Anzi, il leader forzista rivela di aver parlato con il premier e segretario del Pd anche dell’elezione “diretta del presidente della Repubblica da parte dei cittadini”. Il Cav non indica la risposta di Renzi ma lascia intendere che sul tema si può discutere. Diverso l’approccio relativo alla legge elettorale. Forza Italia chiede di approvarla il prima possibile ma – è la sfida di Berlusconi a Renzi – “forse la sinistra ha paura di non trovare nel Senato i voti sufficienti”. Per il resto, l’ennesima “scesa in campo” di Berlusconi si è risolta nel colore che lo accompagna di solito: la ressa dei presenti per accaparrarsi i posti migliori in prima fila, le lunghe attese fuori dalla porta “ma solo per salutare”, e l’immancabile kit per il candidato che, quest’anno, è composto da una serie di documenti inviati via mail. La sala nella sede di San Lorenzo in Lucina è colma. “I nostri candidati rappresentano al meglio le anime del centrodestra. Abbiamo cercato coniugare novità ed esperienza”, afferma Berlusconi. La platea è convinta: “Sondaggi ci vedono giù? Quando scende in campo il presidente ci sono sempre delle sorprese”.  (Teodoro Fulgione/ANSA)