Picketty-mania, l’economista francese diventa bestseller Usa

NEW YORK.- Diseguaglianza: è il tema del giorno, da Barack Obama a Papa Francesco. E’ forse per questo che Thomas Picketty è un best-seller fenomeno negli Usa a dispetto delle sue 700 pagine di statistiche e grafici? “Capital in the 21st Century”, il nuovo libro dell’economista francese è diventato il numero uno nella classifica dei libri più venduti di Amazon ed è completamente esaurito in molte librerie. Negli Usa è “Picketty-mania”: Casa Bianca e Dipartimento del tesoro si contendono l’autore, riporta il Financial Times. Quando qualche giorno fa l’economista ha parlato a un seminario alla City University of New York con altri tre colleghi due dei quali, Paul Krugman e Joseph Stiglitz vincitori di Nobel, è stato il francese a fare da richiamo: l’evento è così riuscito che gli organizzatori hanno dovuto aprire altre tre aule in circuito chiuso per far posto a tutti. Settimane dopo l’uscita del libro le definizioni si sprecano: Picketty è “il nuovo De Toqueville”, ha scritto il Guardian mentre per il Financial Times è un “economista rockstar”. Si sprecano anche le critiche: il columnist del New York Times David Brooks ha accusato l’economista di “anti-progressivismo”. Ma qual’è la tesi di Picketty? Nel suo “Capitale per il 21esimo secolo”, l’autore usa grafici e statistiche per dimostrare che la meritocrazia del capitalismo è una grande menzogna e il sogno americano è un fallimento perché la crescita economica sarà sempre inferiore a ogni profitto derivato da qualsiasi capitale venga investito. E mentre tutti traggono benefici dalla crescita economica, solo i ricchi già ricchi si arricchiscono dai soldi investiti. Una tesi cara al movimento Occupy Wall Street. Le conseguenze per Picketty sono chiare: chi è ricco di famiglia vince, tutti gli altri hanno poche chance a meno che non ereditino o si sposino con chi ha già una fortuna. L’economista aggiunge che non è solo la diseguaglianza di ricchezza che caratterizza il capitalismo del 21esimo secolo ma la diseguaglianza di opportunità. La ricchezza, che per i ricchi è assicurata, per la middle class nel Capitalismo del nostro secolo diventa un terno al lotto. (Alessandra Baldini/ANSA)

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