Merkel va in Usa, viaggio difficile fra Kiev e Datagate

BERLINO. – Le intercettazioni del suo cellulare personale non potranno essere al centro dei colloqui con Barack Obama neppure stavolta: Angela Merkel vola a Washington, il primo maggio per la visita d’esordio dall’insediamento del suo terzo governo, e ha davanti a sé un viaggio difficile. La Germania ferita dal Datagate, che ha svelato le pesanti intromissioni dei servizi segreti americani sul suolo tedesco, si ritrova tuttavia a manifestare stretta unità d’intenti con l’amministrazione Usa sull’emergenza ucraina. Ed è su questa unità che si insiste a Berlino, dove non si può immaginare in questa fase un partner più importante degli Usa: contano ”i grandi interessi e valori che ci accomunano”. E’ stata una fonte del governo di Berlino a stemperare le attese e le polemiche scatenate dalle rivelazioni della talpa Edward Snowden, riprendendo le stesse parole pronunciate dalla cancelliera in Parlamento tempo fa: ”Non è certo con un viaggio che si risolve il problema”, disse la Bundeskanzlerin a gennaio. ”E ci vorranno anni per arrivare a una soluzione che non può esser cercata in via bilaterale. Bisogna agire su scala internazionale”, e il coinvolgimento delle Nazioni Unite è un percorso possibile. Insomma, Berlino ”non conta su risultati concreti” sul fronte di un accordo dopo le rivelazioni sulle attività di spionaggio dell’Nsa. Un ”no-spy Abkommen”, l’intesa di cui si parlava fino a qualche mese fa e che avrebbe dovuto essere cardine di questa visita oltre oceano sembra dunque archiviato anche dal governo tedesco. Resta la garanzia che Merkel ”dirà come la pensa” sulla questione. Ma il governo tiene a liberare il campo da equivoci: i rapporti con Washington non sono mai stati in discussione, neanche per il Datagate. ”Prevale senz’altro il pragmatismo politico – ha fatto eco Heike Mackerron, direttrice del centro The German Marhall Fund of United States, in un incontro con la stampa straniera. E questo vale sia per Berlino sia per Washington: ”L’amministrazione americana ritiene che senza Merkel non si possa muovere nulla in Europa, e dunque il rapporto con la cancelliera è decisivo”. ”Certo i tedeschi sono delusi da Barack Obama, dopo averlo accolto come una rockstar”, ha ammesso l’esperta. Ma questo non pesa sui rapporti fra i governi che godono al contrario di ottima salute. ”Si è riconosciuto anche da parte tedesca che il tema dei dati è difficile da risolvere”, e questo vertice vedrà comunque la crisi di Kiev al centro del tavolo. Neppure i rischi dell’eurozona, che nei mesi scorsi hanno diviso Washington e Berlino sull’austerity, potranno lacerare Merkel e Obama: sarà un argomento all’ordine del giorno, si apprende da fonti governative. Ma gli analisti non si aspettano che Obama torni a far pressione in questo momento a favore dei paesi del Sud. (Rosanna Pugliese/Ansa)