Juve, scudetto per superare la delusione coppa

TORINO. – Lo scudetto per superare la delusione europea. L’eliminazione dall’Europa League brucia, ma la Juventus prova a voltar pagina. Subito tutti in campo, la testa all’Atalanta, match ball per chiudere il campionato e puntarsi al petto il terzo scudetto consecutivo. Resta però l’amaro in bocca per un traguardo, la finale della Coppa nel suo stadio, che sembrava alla portata e che invece potrà soltanto guardare da spettatore. “E’ dura non essere arrivati in finale. Volevamo riuscirci e credo lo avessimo anche meritato. Il calcio però è così – ammette Llorente – quando la palla non vuole entrare…”. Un concetto simile a quello espresso da mister Conte, che dopo il fischio finale si è scagliato contro l’arbitro Clattenburg. Troppo molle con l’ostruzionismo portoghese, a suo dire, troppo attento alla “lamentela preventiva” con cui il Benfica aveva preparato la partita. Per non parlare poi del fallo da rigore non visto. Una “presa in giro forte”, per l’allenatore bianconero, che ha chiesto a gran voce “più rispetto in futuro da parte dell’Uefa”. Il tono, questa volta, non è quello da fair play mostrato lo scorso dicembre, dopo l’eliminazione dalla Champions League nel pantano di Istanbul. Allora Conte evidenziò le condizioni ai limiti della praticabilità del terreno di gioco innevato del Galatasaray, ma riconobbe anche le colpe della sua squadra. La sensazione è che anche questa volta non tutte le cause dell’eliminazione siano esterne, a differenza di quanto sostenuto dal tecnico. La Juve in Europa non viaggia alla stessa velocità che in Italia. Non riesce a dominare avversari ampiamente alla sua portata, vedi Copenaghen e lo stesso Galatasary in Champions quest’anno, e paga dazio anche per disattenzioni proprie che in campo continentale sono più difficili da rimediare. È mancata anche un po’ di fortuna, certo, ma resta il fatto che in Europa la Juve non ha ancora in canna il colpo del ko che mostra invece nei confini italiani. Serve insomma un salto di qualità per essere vincenti anche in Europa. Il primo passo è la conferma dei campioni, ma anche una campagna acquisti – a cominciare dalle fasce – che dia a Conte gli uomini giusti per attuare nel migliore dei modi il suo modulo.

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