Obama-Merkel avvertono Putin, pronti nuove sanzioni

NEW YORK. – Asse Obama-Merkel sulla crisi in Ucraina. Almeno davanti alle telecamere piazzate nel Rose Garden della Casa Bianca, dove i due leader hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, preceduta da oltre 40 minuti di colloquio serrato. Un faccia a faccia che cade proprio nelle ore in cui nel Paese dell’est europeo la situazione sembra precipitare. Il presidente americano e la cancelliera tedesca mandano un chiaro messaggio a Vladimir Putin: Stati Uniti ed Europa sono più che mai “uniti” sul da farsi. E se Mosca compirà altri passi falsi, nuove sanzioni contro la Russia saranno inevitabili. E saranno sanzioni molto più dure delle precedenti. Obama ha detto che ad essere colpiti stavolta saranno i settori dell’energia, degli armamenti, della finanza e del credito. Un terzo livello di sanzioni, ha specificato Merkel, “che noi non vogliamo, ma che vareremo se necessario”, se costretti. Un distinguo che risponde all’esigenza della cancelliera di tenere in considerazione le preoccupazioni delle industrie e imprese tedesche che fanno affari con Mosca e che – come scrive il Wall Street Journal – avevano dato mandato al capo del governo di frenare il più possibile al cospetto dell’inquilino della Casa Bianca su nuove misure contro Mosca. La Merkel, però, non ha lasciato dubbi sul suo impegno a rafforzare il coordinamento tra l’Europa e gli Stati Uniti, compreso quel che riguarda l’eventualità di ulteriori sanzioni. E ha indicato – così come Obama – nelle elezioni ucraine del 25 maggio il prossimo snodo “cruciale” per valutare il comportamento del Cremlino. Anche se l’escalation di queste ore sul campo potrebbe drammaticamente anticipare gli eventi. “Il nostro obiettivo non è punire Mosca – ha spiegato Obama – ma spingere la Russia a scegliere la giusta strada, quella della risoluzione della crisi in Ucraina attraverso la via diplomatica”. Anche perché, ha aggiunto il presidente americano, “l’Ucraina non può essere considerata un’appendice, un’estensione della Russia. Noi capiamo che la Russia abbia un interesse legittimo su quello che accade in Ucraina, e naturalmente la visione di Putin sulla crisi in atto va presa in considerazione”. “Quello che non possiamo accettare è che Putin violi la sovranità di un altro Paese”, ha concluso Obama, lanciando l’ennesimo appello a Putin perché si dia da fare per la liberazione degli osservatori dell’Osce rapiti in Ucraina e in mano ai filorussi. Il presidente americano ha affrontato con la Merkel anche i temi economici e quelli legati al Datagate. Si è realizzato qui un piccolo ‘scambio di favori’: se la cancelliera tedesca non ha messo il dito nella piaga tornando sull’imbarazzante vicenda del suo telefono spiato dagli 007 Usa (pur in mancanza – come scrive il Nyt – di un’intesa sulla riforma dei sistemi di intelligence), Obama non ha insistito più di tanto sulla necessità che Berlino molli di più sul fronte dell’austerity per rilanciare con più forza in Europa politiche a favore della crescita e dell’occupazione. Entrambi hanno quindi sottolineato l’importanza fondamentale di arrivare in tempi brevi all’accordo sulla zona di libero scambio Ue-Usa. (Ugo Caltagirone/ANSA)

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