Renzi serra i ranghi in vista delle elezioni europee

ROMA. – Con la direzione di lunedì Matteo Renzi chiama il Pd all’unità per l’ultimo miglio della campagna elettorale. La linea sarà quella messa in atto in questi giorni dal premier: ai fedelissimi, infastiditi per le critiche di Susanna Camusso alla politica degli “annunci”, il premier ha fatto sapere che il governo risponde con i fatti e con le riforme messe in cantiere, come il decreto lavoro sul quale oggi la maggioranza ha chiuso l’intesa dopo lo scontro alla Camera. Il Pd, sostiene il presidente del Consiglio, dovrà per 20 giorni raccontare al meglio la svolta in atto, ignorando polemiche e accuse, come quella di Piero Pelù, che “si commentano da sè”. Il primo maggio è stato avaro di riconoscimenti per l’esecutivo. Dalla manifestazione friulana sono arrivate, soprattutto dalla leader della Cgil, parole che non sembrano una mano tesa da parte del principale sindacato all’operato di Renzi. “Camusso chiede riforme, il problema è che quando il governo le fa, il sindacato è contrario”, reagiscono i renziani. Ma il premier, che ha trascorso il ponte festivo a casa sua a Pontassieve, preferisce sorvolare su parole che suonano come slogan nel giorno della festa del Lavoro. Nè andrà a rivendicare il suo tasso di riformismo al congresso della Cgil, la prossima settimana a Rimini, al quale era stato invitato ma, spiegano a Palazzo Chigi, l’appuntamento non è mai stato in agenda. Pur avendo messo al riparo dalle tensioni da campagna elettorale riforme, come quelle della pubblica amministrazione e il via libera di Palazzo Madama al Senato delle Autonomie, Renzi non trascorrerà il mese di maggio con le mani in mano. Sulla riforma della P.A., l’obiettivo è raccogliere e far tesoro delle proposte che arriveranno all’indirizzo [email protected], “oltre 3mila mail in due giorni”, esulta il ministro Marianna Madia. Mentre sul superamento del bicameralismo, la prossima settimana sarà cruciale per definire il testo base, non senza aver ascoltato, lunedì pomeriggio, le ragioni dei “professoroni” che vorranno partecipare al seminario sulle riforme promosso dal ministro Boschi. Un nuovo segnale di attenzione alla vita della gente arriverà martedì con lo sblocco di 244 milioni per l’edilizia scolastica. Un’altra risposta indiretta a Silvio Berlusconi che accusa Renzi di essere un tassatore ma soprattutto un nuovo messaggio all’elettorato grillino al quale il leader Pd guarda per vincere le elezioni amministrative. Un passaggio, quello elettorale, che richiede un Pd unito. E per questo, a quanto si apprende, il premier ha rinviato a giugno la composizione della nuova segreteria per smussare ogni motivo di tensione interna. E per lunedì ha convocato membri della direzione ma anche sindaci e parlamentari per rivendicare come il Pd sia l’unico partito che, se fa bene il suo mestiere, può cambiare l’Italia e anche l’Europa. (Cristina Ferrulli/ANSA)

Lascia un commento