Datagate: Congresso Usa dà primo via libera a riforma Nsa

WASHINGTON. – Sei mesi dopo la presentazione della riforma dall’intelligence, voluta da Barack Obama come risposta allo scandalo del Datagate, Capitol Hill blocca per la prima volta gli abusi della National Security Agency sul fronte della raccolta senza limiti di intercettazioni telefoniche e e-mail. Con un voto bipartisan e unanime – 32 favorevoli, 0 contrari – la Commissione Giustizia della Camera ha approvato un testo elaborato dal repubblicano James Sensenbrenner, eletto in Wisconsin. Si tratta di fatto di un primo ma importante passo verso l’approvazione della riforma complessiva della materia, il cosiddetto Usa Freedom Act, da parte dell’Aula della House, in modo da limitare le intrusioni denunciate clamorosamente dalle rivelazioni della ‘talpa’ Edward Snowden. Un voto che segna per la prima volta un radicale cambio di atteggiamento del gruppo repubblicano a Capitol Hill, sino a oggi fermamente contrario a boicottare qualsiasi proposta che provenisse dalla Casa Bianca. Tuttavia sulla strada verso il via libero definitivo restano ancora alcune incognite: a cominciare dal rischio di un braccio di ferro tra questa riforma e un altro testo, molto piu’ blando, che dovrebbe essere approvato domani dalla Commissione Intelligence. Questo secondo provvedimento metterebbe al bando solo alcune pratiche eccessive di raccolta dati da parte della National Security Agency, continuando a autorizzare cosi’ la Cia l’archiviazione di diversi tipi di comunicazioni, ad esempio quelle legate al mondo finanziario. Inoltre, sempre questo secondo testo, se approvato, manterrebbe immutato il potere degli inquirenti di raccogliere dati, un po’ come avviene ora: basta che a loro insindacabile giudizio siano in qualche modo legati ad attivita’ criminali e terroristiche. Se il testo bis avra’ il via libera della Commissione sui Servizi Segreti, in Aula arriveranno cosi’ due articolati diversi sulla stessa materia. E a quel punto, come prevede il regolamento di Capitol Hill, decidera’ lo Speaker, cioe’ il repubblicano John Boehner, quale riforma dell’intelligence mettere in votazione. E quale spedire sulla scrivania presidenziale di Barack Obama per la firma che dovrebbe segnare la ratifica definitiva.

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