Matthew vincea Montecassino, la maglia rosa ora fa sul serio

CASSINO – Se qualcuno pensava che Michael Matthews fosse maglia rosa per caso é bene che cominci a ricredersi: nel Giro d’Italia falcidiato anche ieri dal maltempo e dalle cadute, l’australiano legittima la maglia che indossa per il sesto giorno consecutivo affermandosi ai piedi dell’abbazia di Montecassino con una dimostrazione di forza sugli avversari. Uno di loro, lo spagnolo Joaquin ‘Purito’ Rodriguez, tra i favoriti della vigilia, alza già bandiera bianca, vittima più illustre delle cadute della giornata.

Matthews legittima la sua leadership dopo 257 chilometri di corsa, regolando nell’arrivo in salita (non proprio la specialità della casa) della Sassano-Montecassino, il belga Wellens, il connazionale Cadel Evans e l’italiano Rabottini in un arrivo a quattro.

Matthews, grazie agli abbuoni, guadagna sei secondi su Evans, anche ieri sconfitto pur essendo tra i migliori nel convulso finale giunto poco dopo l’episodio che in pratica ha deciso la tappa. Tutto avviene a circa 11 chilometri dal traguardo quando il gruppo ha ripreso i quattro fuggitivi che erano partiti dieci chilometri dopo la partenza di Sassano: sono tre italiani, Marco Bandiera, Edoardo Zardini e Andrea Fedi. Piú il colombiano Torres. Come già avvenuto nei giorni scorsi il gruppo lascia fare e i quattro arrivano a metà gara ad accumulare un vantaggio di oltre 13 minuti.

Nel frattempo arriva la pioggia, ospite immancabile di questo Giro: i fuggitivi vengono ripresi ma non c’é il tempo di accorgersene che c’é una prima caduta. Pochi metri dopo, all’ingresso di una rotatoria, un altro scivolone ha conseguenze ben maggiori: diversi corridori rimangono coinvolti. Rimane a terra immobile Giampaolo Caruso: lo sfortunato corridore di Avola é bersagliato dalla sfortuna. Era giá caduto in Irlanda procurandosi danni allo scafoide ma aveva stretto i denti rimanendo in gruppo. E’ lui a destare le preoccupazioni maggiori tra quelli che restano sul selciato: una spalla fuori posto e Giro finito.

Nella caduta rimangono coinvolti anche altri due uomini della Katusha: Vicioso, vittima di una frattura ad un femore, e soprattutto il ‘Purito’ Rodriguez che subisce la frattura di due costole e di un dito: terminerà la prova con un ritardo di circa otto minuti ma in tarda serata la Katusha annuncia il suo ritiro e conferma quelli di Caruso e Vicioso.

Nell’incidentesono coinvolti senza gravi conseguenze anche Quintana e Uran Uran: perderanno 49” dalla maglia rosa. E ne fa le spese, tra gli altri, anche la prima maglia rosa di questo Giro, Svein Tuft, che arriva sanguinante e attardato di oltre 25’. Ora Matthews in classifica precede Cadel Evans di 21” e Rigoberto Uran, terzo, di 1’ e 18”. Dietro, tra i favoriti della vigilia, ci sono Nairo Quintana undicesimo a 2’ e 08”, e Scarponi diciassettesimo a 2’28”. “Ho dimostrato che posso andare forte anche in salita – osserva raggiante Matthews -. Certamente quella di oggi (ieri per chi legge, ndr) é la mia vittoria più bella, in salita, al Giro d’Italia, battendo Cadel Evans. Punterò a vincere anche le gare in salita, almeno quelle meno lunghe. La strategia rimane quella di fare bene giorno per giorno ma abbiamo una squadra forte e non vogliamo arrenderci ora”.

Oggi settima tappa, 211 km nervosi ma non impegnativi da Foligno a Frosinone: difficile che la maglia rosa cambi padrone.

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