Arrestati giovani studenti italo-venezuelani

CARACAS – E’ ormai crisi. Dopo le denunce dei rappresentanti della “Mesa de la Unidad” e la decisione di disertare il “Dialogo Nazionale” – almeno per ora,  con l’accusa al presidente Maduro di non aver realizzato nessuna concessione in oltre un mese di trattativa -, anche la ‘troika’ dell’Unione delle Nazioni Sudamericane  ha deciso di non recarsi in Venezuela.

“Dialogo nazionale” alla deriva, quindi, mentre proseguono le proteste degli studenti, le barricate e le manifestazioni di intolleranza politica retro-alimentate dalla repressione sempre più violenta delle forze dell’Ordine. Infatti, se durante le prime barricate il numero degli arresti si contavano con le dita di una mano (e ne avanzavano) ora  avvengono addirittura realizzati in massa. E i giovani sono obbligati dalle Forze dell’Ordine a salire sui pulman per essere portati nei luoghi di reclusione preventiva. Ciò rende ancor più difficile l’encomiabile lavoro dei legali del Foro Penal Venezolano, l’Ong particolarmente attiva nella Difesa dei Diritti Umani che da quando sono iniziate le proteste ha denunciato gli eccessi della Polizia Bolivariana e della Guarda Nazionale al momento degli arresti e documentato più di 100 casi di violazioni dei Diritti Umani.

Non mancano, naturalmente, tra gli arrestati giovani italo-venezolani. Ultimi, in ordine di tempo, Franco Caputo e Claudio Picone, in possesso della doppia cittadinanza, e Mike Simonetti Di Sanna, David Simòn De Cecchis e Greta Marazzi Massa (quest’ultima rilasciata dopo poche ore). Nel carcere di Yare, invece, resta sempre l’italo-venezuelano Javier Mantovani.

Dicevamo, dunque, che i ministri degli Esteri della “troika” di Unasud  hanno deciso di restare nei rispettivi paesi: Il capo della diplomazia brasiliana, Luiz Alberto Figueredo, a Brasilia; la collega colombiana Maria Angela Holguin, a Bogotà;  e il responsabile della diplomazia ecuadoriana, Ricardo Patino, a Quito.

L’etereogenea coalizione di opposizione, rappresentata dalla Mud,  ha reso noto il desiderio di riunirsi domenica con i ministri di Unasur che partecipano al dialogo.

– L’incontro – ha spiegato Edgar Zambrano – servirà per spiegare a che punto è il processo e decidere se si riprende il dialogo, perché se il governo non concede quanto ha promesso, non c’é modo che vada avanti.

L’incontro doveva avvenire ieri a Caracas ma la “troika” dell’Unasud, alla quale si è aggiunto il nunzio pontificio a Caracas, Aldo Giordano, come “testimoni di buona fede” delle trattative, hanno annullato la loro missione.

 

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