Francia: “Stop all’imposta sul reddito per i poveri”

PARIGI  – Fare di tutto per evitare il disastro elettorale: a meno di dieci giorni dal voto europeo del 25 maggio – con il rischio di una nuova debacle per la maggioranza socialista – il governo del ‘moderato’ Manuel Valls vira a gauche, promettendo un alleggerimento fiscale per i bassi redditi. In particolare, il neo-premier di Parigi si è impegnato a esonerare dall’imposta sul reddito 1,8 milioni di famiglie modeste già da questo anno. Una manovra che in parte verrà coperta – è l’impegno – grazie all’aumento degli introiti provenienti dalla lotta all’evasione fiscale.

In un contesto elettorale in cui i sondaggi accreditano il Front National di Marine Le Pen e il centrodestra Ump davanti al Partito socialista, il premier spera cosí di risollevare le sorti dei suoi.

– Non è una mancia, ma un atto strutturale che s’iscrive in una strategia di riduzione dei prelievi obbligatori – giurano a Matignon, il Palazzo Chigi francese.

Domenica scorsa Valls stesso aveva annunciato, senza precisarne le modalità, che l’atteso ‘gesto’ fiscale del governo, inizialmente stimato intorno ai 500 milioni di euro, avrebbe esonerato 650.000 famiglie dall’imposta sul reddito.

– Abbiamo guardato le cose da vicino con il presidente della Repubblica Francois Hollande (…) e abbiamo pensato che serviva una misura ancor piu’ forte per provare ai francesi il nostro impegno – ha spiegato Valls, nominato alla guida del governo dopo la debacle socialista nelle comunali di fine marzo.

La riduzione fiscale sarà quindi molto piú ampia rispetto al previsto, con un taglio totale di 1 miliardo di euro che Parigi intende recuperare con gli introiti della lotta anti-frode, i cui risultati appaiono migliori delle aspettative. In pratica, con le nuove disposizioni, un single che guadagna 14.000 euro non dovrà più pagare l’imposta sul reddito. Idem per una coppia con tre figli e un reddito di 38.000 euro. Mentre una coppia di pensionati che percepisce 1.200 euro al mese vedrà ridurre l’imposta da 1.000 euro a 300 euro, ha riferito Valls.

L’odierno annuncio non è isolato. Ma giunge all’indomani dell’approvazione di un decreto che vincola il via libera dell’esecutivo francese agli investimenti stranieri in alcuni settori strategici. Il messaggio è chiaro: lo Stato torna in campo, in prima linea per difendere il Made in France e il potere d’acquisto dei contribuenti meno fortunati. Una strategia destinata nelle intenzioni a bloccare il trionfante populismo del Front National di Marine Le Pen, che alcuni sondaggi accreditano come primo partito di Francia alle Europee di fine maggio e che basa la sua campagna sul sentimento di abbandono delle classi popolari e sull’angoscia legata alla perdita di sovranità nazionale. Soddisfazione per gli annunci di Valls è stata espressa da diversi deputati della cosiddetta ‘fronda’ socialista, che finora si erano opposta da sinistra alle politiche del premier.

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