Bouhanni vince a Foligno, oggi esame verità per Matthews

FOLIGNO – Forse il Giro d’Italia non sarà la corsa più bella del mondo, come dice con un pizzico di ruffianeria Nacer Bouhanni, ebbro di felicità, a fine gara: di certo é molto benevola con il francese che sul traguardo di Foligno imprime con merito il suo secondo sigillo grazie alla specialità della casa, la volata partendo dalle retrovie.

Il transalpino che fa pugilato per tenersi in forma, e che si carica vedendo i video del suo idolo Tyson, si é imposto nella settima tappa, da Frosinone a Foligno, di 211 km. E considerato che a pochi chilometri da qui ha costruito la sua carriera di campione mondiale dei superwelter un certo Francesco Rosi, viene da pensare che fosse l’epilogo naturale delle cose. Come a Bari ne fa le spese Giacomo Nizzolo, che colleziona un altro secondo posto.

Lo sprint di Bouhanni é l’epilogo più scontato di una tappa che – con Matthews ancora maglia rosa e quarto nell’ordine d’arrivo di ieri – solo la fuga di cinque corridori ha provato a cambiare. I cinque fuggitivi che ci provano al Km 9 sono i colombiani Chalapud e Anacona, l’azzurro Boem, i tedeschi Haas e Bjorn Thurau. Raggiungono un vantaggio massimo di circa 9 minuti: abbastanza da investire virtualmente Thurau della maglia rosa. Sembrano potercela fare, ma il gruppo li riprende a tre chilometri dall’arrivo, in tempo per lanciare la volata vinta da Bouhanni.

Una tappa interlocutoria, quella di ieri, in cui il gruppo si é leccato le ferite dopo i capitomboli di giovedì (anche ieri due cadute senza conseguenze, una ancora una volta in prossimità di una rotonda) che hanno portato al ritiro di sei corridori tra cui uno dei favoriti della vigilia, El Purito Rodriguez. Ma l’attenzione ora é rivolta alla tappa di oggi. Tanta pianura e tre salite in rapida successione da mozzare il fiato per un finale pirotecnico, nella Foligno – Montecopiolo di 179 km, che segna l’arrivo nel Giro della montagna che conta.

Michael Matthews sa che sarà difficile tenere la maglia rosa anche oggi: “Dopo la crono – osserva – ci dicemmo che sarebbe stato possibile tenerla fino alla tappa di oggi (ieri legge, ndr).

Ma realisticamente sarà molto difficile per me”.

Quella di oggi é una delle tappe di questo Giro in cui più forte è l’impronta di Marco Pantani. E’ sul Cippo di Carpegna, a 1358 metri sull’Appennnino romagnolo, che il Pirata amava allenarsi: dal bivio al Cippo, uno dei tre gran premi della montagna previsti, ci sono poco meno di otto chilometri con pendenza media dell’otto per cento e punte del 13.

La discesa verso valle è molto tecnica, con una carreggiata stretta. Arrivati a Maciano inizia la salita finale, 18 km divisi in due parti: la prima conduce a Villaggio del Lago (a 1000 metri, Gpm di seconda categoria).

La seconda porta all’arrivo di Montecopiolo: due ascese solo un po’ meno impegnative (con una punta nella pendenza del 13% a ridosso del traguardo) ma che con il Carpegna nelle gambe potrebbero farsi sentire. In tutto 50 chilometri da macinare in salita. Difficilmente, alla fine della tappa, la classifica generale non ne risentirà. E questo Matthews lo sa.

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