Il Dialogo politico: i ‘paletti’ dell’Opposizione

CARACAS – Pochi, semplici e chiari. Sono i ‘paletti’ posti dall’Opposizione. Senza di essi non vi sará dialogo. I rappresentati della ‘Mesa de la Unidad” hanno consegnato ai mediatori internazionali del “dialogo nazionale” lanciato dal presidente Nicolas Maduro un documento nel quale si fissano condizioni per riprendere le conversazioni, congelate dall’Opposizione perché le trattative dopo un mese non hanno prodotto alcun risultato, mentre prosegue la repressione violenta della protesta di piazza.

– Si tratta di punti molto semplici – ha spiegato il segretario esecutivo del Mud, Guillermo Aveledo, che ha riconosciuto gli sforzi dei mediatori di Unasud per creare le condizioni per la ripresa del dialogo.

Secondo il dirigente oppositore, “finché il governo continuerà a far credere che non esiste il malcontento fra i venezuelani, che questa è tutta una cosa telediretta da fuori, invece di rendersi conto di quello che gli stanno chiedendo i venezuelani, il dialogo non potrà andare avanti”.

La delegazione dell’opposizione si è riunita nella nunziatura di Caracas -il nunzio Aldo Giordano è anche lui “testimone di buona fede” delle conversazioni- con i ministri degli Esteri di Brasile, Alberto Figueredo; Colombia, Maria Angela Holguin ed Ecuador, Ricardo Patino, che compongono la cosiddetta ‘troika’ dell’Unione delle nazioni sudamericane (Unasud), dopo che la quarta sessione del “dialogo nazionale”, prevista per giovedì scorso, è stata sospesa sine die.

Tra i ‘paletti’ posti dalla Mud vi é la libertá dei “prigionieri politici”, in primis quella di Inán Simonovis le cui condizioni di salute sono assai precarie, e la liberazione degli studenti in stato di fermo o detenuti nelle carceri venezolane. Tra questi, ovviamente, anche il giovane italo-venezuelano Javier Mantovani. L’Opposizione, inoltre, insiste nella necessitá di disarmare i gruppi violenti – battezzati ‘colectivos’ – .

Intanto,  un gruppo di madri degli studenti vittime della violenza delle forze della sicurezza a Caracas ha creato il “fronte delle mamme venezuelane”, con l’obiettivo dichiarato di difendere i giovani e i diritti umani nel paese.

– Nonostante il nostro dolore, abbiamo ancora la forza per lottare per un paese libero – ha dichiarato una delle donne, Rosa Orozco, madre di Geraldine, uccisa giorni fa  -. Chiediamo all’Unasur di ascoltarci.

Dopo un primo incontro avuto domenica con i delegati del Mud, i ministri degli esteri di Brasile, Ecuador e Colombia, e il nunzio apostolico a Caracas monsignor Aldo Giordano, hanno sostenuto colloqui con il Governo. E intanto, l’Opposizione attende conoscere i risultati.

FD/

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