Europee: giovedí via al voto in un clima di grande incertezza

BRUXELLES – Europee, si comincia. Dopo una vivace campagna elettorale che per la prima volta, oltre ai soliti temi di politica interna, si è concentrata anche su questioni di stretta pertinenza Ue, è finalmente arrivato il momento di andare alle urne.

Domani, in un clima di grande incertezza sull’esito finale della consultazione, cominceranno infatti a votare gli inglesi e gli olandesi. Ed anche se il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano assicura che lo scontro elettorale non ci farà deviare dal progetto di integrazione europea, l’attesa cresce.

Gli ultimi sondaggi paneuropei resi noti da pollWatch danno ora in testa i popolari del Ppe con 217 seggi, mentre i socialisti di S&D si fermerebbero a quota 201. Una differenza più marcata rispetto al prendente sondaggio ma ancora troppo piccola per evitare la necessità di dover formare una grande coalizione – a cui parteciperebbero probabilmente anche i liberal-democratici – per poter gestire il dopo elezioni.

A partire dalla scelta del nuovo presidente della Commissione europea e degli altri vertici delle principali istituzioni, l’attenzione mediatica resta molto concentrata sulle performance della sinistra radicale – che dovrebbe andare bene soprattutto in Grecia, Spagna e Irlanda – della destra euroscettica e di quella estrema razzista e xenofoba (il leader populista olandese Geert Wilders ha ieri tagliuzzato una bandiera europea davanti alla sede del Pe).

All’insieme di queste ultime formazioni – che vanno dal Front National francese agli antisemiti ungheresi di Jobbik, secondo l’ultimo sondaggio, andrebbero circa 135 eurodeputati. Tanti, ma non abbastanza da condizionare gli equilibri all’interno del nuovo emiciclo di Strasburgo. A rendere ancora più complesso lo scenario, come sottolinea anche PollWatch, c’è pure l’ancora indecifrabile collocazione di nuove formazioni, prime tra tutte il Movimento Cinque Stelle e Ano 2011, quest’ultima data per vincitrice assoluta nella Repubblica Ceca.

I risultati ufficiali della consultazione elettorale a cui sono chiamati a partecipare quasi 400 milioni di aventi diritto per scegliere tra 17000 candidati i 751 da mandare a Bruxelles saranno resi noti nella tarda serata di domenica. Ma c’è chi scommette che, come già avvenuto in passato nonostante i divieti imposti, ci saranno fughe di notizie già a partire dalla stessa serata di giovedì, cioè dopo che si saranno concluse le operazioni di voto in Olanda e Gran Bretagna.