Napolitano avverte: “Votare per fronteggiare i populismi”

BERNA – Un appello al voto per un’Europa che ha portato ”straordinari progressi, pace e libertà”. Un invito a non restare a casa, fronteggiando con le urne il vento dei “populismi”. Battere l’astensionismo per poi fare subito le ”riforme”, in Europa – dove serve un’Italia “più assertiva” – ma soprattutto in Italia dove molte di queste riforme sono così ”mature” che quasi cascano dall’albero.

A cinque giorni dal voto il presidente della Repubblica – durante una visita di Stato in Svizzera – si tira fuori dalla mischia sguaiata che impazza in Italia confermando che ”non dirà una parola sul merito delle scelte che toccano ai partiti”. Per questo liquida l’assedio dei giornalisti sulle richieste di Grillo – dalle nuove elezioni con il Porcellum alle sue dimissioni – con poche secche parole:

– Cè libertà di parola.

Parole, appunto. Il Quirinale certamente analizzerà con certosina attenzione le dinamiche politiche del voto di domenica ma sempre con la Costituzione aperta sulla scrivania. Non è la prima elezione che passa sotto la lente del Colle ed è ben chiara la differenza che corre da una consultazione europea ed una politica.

– Sapete come la penso – si limita a dire il presidente a quanti gli chiedono se questo voto europeo potrà avere conseguenze sull’esecutivo in caso di grande successo di M5s. Calma e gesso, quindi. Soprattutto mai perdere “la fiducia nel nostro Paese e negli italiani”, esorta Napolitano incontrando a Berna alcuni rappresentanti della comunità italiana in Svizzera.

– L’Italia attraversa una fase complessa e cruciale e sta definendo una serie di riforme strutturali che sono da tempo mature: e queste devono essere le basi di un futuro più degno della nostra storia – aggiunge pensando al dopo-voto.

E già, perchè in Italia le riforme sono congelate ma non possono essere archiviate. Da quelle costituzionali ai provvedimenti economici. E si sa che il faro del presidente è la governabilità del Paese e non certamente il facile ricorso alle urne.

– Da quando c’è la crisi la nostra economia ha subito gravi colpi, ma già prima – ricorda il capo dello Stato – sapevamo quali erano i problemi che andavano affrontati. Oggi siamo in una situazione ancora difficile ma alcuni segni di ripresa della fiducia ci sono. Per questo apprezziamo gli sforzi di quanti di noi non attendono gli annunci per ripartire.

Una ripresa lenta, faticosa ma che sarebbe suicida rallentare ancora con fibrillazioni perenni o, peggio ancora, con nuove elezioni che i mercati non capirebbero. Anche perchè, si ragiona, se si dovesse intervenire sugli esecutivi – o peggio, sui Parlamenti con nuove elezioni politiche – dopo una consultazione europea probabilmente andrebbe in crisi mezza Europa vista la natura delle europee.

Napolitano ha quindi voluto tranquillizzare anche i suoi interlocutori svizzeri che guardano tra il sorpreso e il preoccupato la violenza della campagna elettorale italiana:

– Vorrei assicurarvi – ha detto al presidente della confederazione elvetica Didier Bulkhalter – che l’asprezza del confronto politico, e in questo momento dello scontro elettorale, non ci farà deviare dalla concentrazione delle nostre energie sul progetto dell’unità europea nel senso più ampio e comprensivo dell’espressione.

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