Rogers vince in solitaria: decide la discesa  

SAVONA – Se Cadel Evans si fosse mai illuso di portare la maglia rosa fino alla fine contando su qualche alleato nel gruppo, da ieri dovrà rivedere i suoi piani. L’australiano, che nella Collecchio-Savona di ieri ha difeso con autorità il suo primato in classifica, ha capito l’aria che tira nei suoi confronti quando, con il fido Steve Morabito a terra per una caduta, ha chiesto agli uomini della Androni che tiravano di rallentare: “In questi casi deve prevalere il lato umano – spiega a fine gara – perciò ho chiesto di rallentare. Ma loro hanno continuato ad andare forte”.

E a poco serve ricordargli come si comportò la sua Bmc dopo la maxi caduta di Montecassino: “Ma era una situazione diversa – replica la maglia rosa – lì eravamo a 10 km dall’arrivo ed era giusto che prevalesse la logica dei risultati per cui siamo valutati. Ma eravamo a 80 km, che cosa cambiava?”. “Noi non siamo vassalli di nessuno” tuona di rimando il manager della Androni Giocattoli, Gianni Savio, nel concitato dopo gara.

La polemica di Evans rischia di far passare in secondo piano la tappa vinta dall’australiano d’Italia (per via della moglie Alessia) Michael Rogers, nel giorno in cui il connazionale Michael Matthews, in rosa per sette giorni, saluta il giro per i problemi alla schiena. E’ proprio Rogers, a 20 km dal traguardo di Savona, a centrare la fuga giusta dopo una serie di tentativi tutti vanificati dal gruppo. Il tre volte campione del mondo a cronometro con questa vittoria mette alle spalle la brutta vicenda per cui era stato squalificato dopo essere risultato positivo al clenbuterolo. Un verdetto contro il quale Rogers ha fatto ricorso vedendo la squalifica annullata solo alla vigilia del Giro, e dopo aver dimostrato che la sostanza proibita era presente nel cibo mangiato in Cina dove é comunemente utilizzata negli allevamenti di bestiame. Evans, Rogers, Matthews: é un giro che parla molto australiano con tre vittorie di tappa (la Orica nella crono a squadre iniziale, Matthews a Montecassino, Rogers ieri) e con Evans e lo stesso Matthews che si sono divisi la maglia rosa.

“E’ che facciamo un gran lavoro su pista”, prova a spiegare lo stesso Rogers. Chi esce con le ossa rotte dalla tappa di ieri, e non solo metaforicamente, sono Diego Ulissi e Michele Scarponi. Il toscano cade scendendo da Passo Cento Croci rimediando una botta al fianco e 4 minuti e mezzo di ritardo che lo fanno precipitare in classifica in 21ª posizione, a oltre 6’ da Evans. Per Scarponi, che valuterà oggi dopo la crono l’ipotesi del ritiro, é un calvario continuo.

Oggi tappa verità con la ‘crono dei vini’, da Barbaresco a Barolo, 42 km attraversando le Langhe. Un’occasione buona per i cronoman per accumulare distacco sugli scalatori in vista delle prove di montagna all’orizzonte.

Cadel Evans fiuta l’occasione e annuncia: “Non guardo gli altri. Penso solo a fare una buona cronometro cercando di accumulare quanto piú vantaggio possibile”.

Su una cosa tutti dono d’accordo: chi sbaglia oggi difficilmente potrà contare su prove d’appello: il gruppo é stanco dopo dieci giorni di Giro caratterizzati da cadute e maltempo. Ce la farà solo chi ha ancora gamba. E proprio il maltempo, dopo tre giorni di tregua, potrebbe tornare a farsi vivo domani rendendo tutto ancora piu’ duro.

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