EUROPEE. Battaglia all’ultimo voto

ROMA  – Tra molti insulti e poca Europa, cala il sipario su una campagna elettorale che con il voto di domenica  indicherà la rotta italiana nell’Ue ma sarà anche un test per il governo di Matteo Renzi. Una sfida di piazze per il premier e per il principale rivale, Beppe Grillo, già pronto in caso di vittoria a salire al Colle per chiedere le elezioni.

Il premier nega il valore politico del voto e blinda il governo, “andiamo avanti comunque”, ma sa che la posta in gioco è alta. Si gioca tutto, la sopravvivenza politica o il declino, anche Silvio Berlusconi, che, paventando il rischio di “disordini inquietanti” in caso di vittoria grillina, tenta di frenare l’emorragia dei voti moderati.

L’ultimo “derby”, a colpi di accuse incrociate, si è svolto in parallelo: Renzi nella sua Firenze dopo aver rivendicato in conferenza stampa l’azione del governo nel suo “giro d’Italia in #80 giorni”. Grillo tenta la spallata finale alla casta nella “rossa” piazza San Giovanni mentre il Cavaliere prova a serrare i ranghi all’auditorium del Palazzo della Provincia a Milano.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano osserva da fuori la sfida elettorale limitandosi a condannare “la violenza senza senso e senza sbocco sociale” espressa in alcune manifestazioni, come quella del Pd, a piazza del Popolo. Il premier toglie la maschera del rottamatore e veste i panni più rassicuranti di chi governa “per cambiare l’Italia e portarla fuori dalle sabbie mobili” con un’azione che negli 80 euro “ha avuto solo l’inizio”.

M5S, attacca Renzi, “non è interessato a cambiare le cose, ma a sfasciare”. E, in una battaglia all’ultimo voto a caccia di indecisi e delusi, il premier chiede apertamente ai suoi di “andare a prendere senza puzza sotto il naso i voti del centrodestra”. L’ex sindaco di Firenze è convinto che non si vince alimentando “la paura e il terrore” e chiama al voto per il Pd perchè solo così, dando ai dem la forza del primo gruppo del centrosinistra al Parlamento europeo, si potrà anche cambiare la rotta dell’Europa.

Non ha paura di definirsi “cattivissimo ma senza violenza” pur di mandare tutti a casa Beppe Grillo che, nell’ultimo giorno di campagna elettorale, depenna a gioco “il processino on line”.

– Sono 20 anni – urla il comico genovese da piazza San Giovanni – che ci deridono, ingannano, sfruttano, prendono in giro. Potremo divertirci un po’? Sarà uno sputo digitale.

Anche il leader M5S, come Renzi, si dice certo di vincere e deride le piazze del leader Pd:

– Mi fa pena questo ragazzo, ieri era a Piazza del Popolo senza il Popolo.

Tra battute, “anche il Papa si è iscritto al nostro blog”, e attacchi (“Ora nel Pil inseriranno prostituzione e droga, fai felice il paese andando a puttane”), il comico genovese tenta l’exploit per lo sbarco a Bruxelles.

In realtà, sospetta Massimo D’Alema, “le voci sull’avanzata di Grillo sono anche frutto di speculazione finanziaria, con riflessi sullo spread ma bisogna stare molto attenti alle voci”. In un fuoco incrociato contro M5S, non risparmia attacchi Silvio Berlusconi, conscio che molti voti di centro-destra potrebbero fuggire verso il “vaffa” grillino.

– Grillo è pericoloso e i regimi autoritari sono nati in una situazione di crisi nei paesi – chiama all’allarme il Cavaliere che, piuttosto che votare M5S, consiglia di “non andare a votare”.

E chiama al voto utile “perchè dare un voto ai piccoli significa gettarlo dalla finestra”, in un affondo contro l’ex delfino Angelino Alfano, convinto invece che Ncd continuerà ad essere “il pilastro moderato ma determinato” del governo, superando la soglia di sbarramento.

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