Obama cauto, ma il voto in Italia “rafforza stabilita’”

NEW YORK  – L’onda euroscettica che ha travolto gran parte dell’Europa lascia per ora ‘freddi’ gli Stati Uniti, che attendono di capire se e quali quali conseguenze nei rapporti transoceanici potrá avere il risultato del voto in Paesi come la Francia e il Regno Unito. Paesi dove l’estrema destra del Fronte National e quella anti-euro dell’Ukip hanno trionfato su due dei piú stretti alleati di Washington: Francois Hollande e David Cameron.

Dal New York Times al Wall Street Journal, i giornali parlano poco di quello che nel Vecchio Continente viene descritto come un vero e proprio terremoto: solo brevi resoconti di cronaca, niente analisi per il momento. Molto piú spazio viene dato alle elezioni svoltesi in Ucraina. Ma anche la Casa Bianca si mostra prudente. Una cautela che si traduce in un ‘no comment’ in attesa che il presidente Barack Obama si faccia un’idea precisa di come possono cambiare gli equilibri.

L’unico giudizio che trapela è quello sulla clamorosa vittoria del partito democratico e del premier Matteo Renzi in Italia: un risultato che fonti della Casa Bianca salutano come una garanzia per la stabilita’ del nostro Paese. Del resto a Washington – non è un mistero – si vede con interesse alla prossima presidenza italiana dell’Unione europea.

Il governo Renzi, uscito rafforzato dal voto, rassicura l’amministrazione Obama che da sempre non vede di buon occhio quell’austerity ad oltranza portata avanti dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, a scapito della crescita economica. Quella linea di rigore eccessivo sul fronte dei conti pubblici che per la Casa Bianca – anche se nessuno lo dice ufficialmente – ha portato le ali estreme (compreso il successo di Alexis Tsipras in Grecia) a stravincere nel Vecchio Continente. E visto il crollo di Hollande, la vittoria di Renzi viene vista come un importante baluardo del partito della crescita in Europa, senza cedere agli estremismi.

Il silenzio di Obama non vuol dire comunque che il presidente Usa non sia preoccupato da ciò che accade Oltreoceano. L’amministrazione statunitense sa bene che ancora troppo fragile è l’equilibrio su cui si basa la ripresa economica in Europa. E che basta poco per far nuovamente divampare l’incendio, come nei difficilissimi mesi della crisi dei debiti sovrani e dello spread. Un incendio che inevitabilmente finirebbe per estendersi all’economia Usa e mondiale. E’ proprio questo che preoccupa i mercati. Mercati che, nel lunedì del Memorial Day, tacciono anche loro, con Wall Street chiusa per festa nazionale. Bisognerà attendere le prossime ore per capire come gli ambienti finanziari americani reagiranno alla nuova mappa politica europea, quella ridisegnata da un voto senza precedenti.

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