Caso Marò, Mogherini: “Al lavoro un team di esperti internazionali”

ROMA – Un team di giuristi internazionali, guidato dall’ex capo del servizio giuridico Foreign office britannico, chiamato a seguire tecnicamente tutte le tappe dell’internazionalizzazione della vicenda dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Con una chiara indicazione politica: “non è l’India a dover esercitare la giurisdizione sulla vicenda” e l’insediamento del nuovo governo “non ci fa tornare in dietro” su questa determinazione.

E’ il ministro degli Esteri Federica Mogherini ad annunciare, in commissione Esteri e Difesa riunite alla Camera, che il gruppo è pienamente operativo e che si occuperà di “tutta la gestione” di questa fase dopo la decisione del governo di internazionalizzare il caso per cercare di dare una svolta ad una vicenda che si trascina ormai da oltre due anni. Un team, quello appena insediato, formato da “esperti” italiani e stranieri, guidati da Sir Daniel Bethlehem, alla guida dell’ufficio legale del Foreign office fino al 2011, “uno dei maggiori esperti di diritto giuridico internazionale, con alto record successi, il che ci fa ben sperare”, ha detto la Mogherini. Ribadendo che il lavoro per riportare in Italia i marò non si è mai fermato, anzi, continua in modo “diretto e quotidiano, anche se non di tutto è stata data pubblicità”.

– Di certo c’è che i due fucilieri italiani – ha aggiunto – stavano esercitando le loro funzioni e sono quindi coperti da immunità internazionale per questo non è l’india a doverli processare, ma l’Italia.

E anche su questo lavoreranno gli esperti. Certo è chiaro che l’insediamento del nuovo governo indiano rischia di far slittare ancora una volta i tempi, ma ha il vantaggio di far uscire la vicenda dalle maglie della campagna elettorale, durante la quale i toni sul caso sono stati piuttosto accesi proprio da parte del nuovo premier Narendra Modi, e passare, è l’auspicio, ad una fase più concreta.

E mentre il lavoro sui fucilieri continua, proseguono anche le missioni dei team della Marina Militare – dei quali facevano parte anche Latorre e Girone – imbarcati sui cargo italiani con compiti antipirateria. Un’azione, ha spiegato il ministro della Difesa Roberta Pinotti che ha riferito in commissione assieme alla Mogherini, che va avanti con “efficacia: in circa due anni di attività, è stata assicurata con successo la protezione di ben 281 mercantili battenti bandiera italiana”.

Ma di certo, ha aggiunto, “la vicenda che coinvolge i due fucilieri di Marina Latorre e Girone ci impone di perfezionare costantemente ogni aspetto relativo all’impiego del nostro personale”.

Paola Tamborlini

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