Allarme “default” per Fi. Cav: “Abbiamo l’acqua alla gola”

ROMA  – Disperato S.O.S. di Silvio Berlusconi allarmato per la situazione economica di Forza Italia al limite del default. Almeno stando allo sconforto manifestato dal Cavaliere che nel corso del Comitato di presidenza ha evocato lo spettro del fallimento, dipingendo le casse del partito con i colori del profondo rosso.

– Siamo con l’acqua alla gola, servono soldi – ha detto senza giri di parole Berlusconi ai suoi chiedendo in sostanza l’aiuto e la collaborazione di tutti per tenere in vita il partito.

E’ toccato all”’esperto dei numeri” di Forza Italia, Denis Verdini, tradurre in cifre il grido di dolore del ‘capo’ e quantificare la spesa per la ‘cura ricostituente’.

– Dobbiamo raccogliere 30 milioni di euro per mandare avanti questo partito – ha esclamato Verdini tra lo sconcerto generale, anticipando poi le prossime mosse. Tanto per cominciare il costo dell’iscrizione dovrà lievitare e di parecchio.

– Ogni tessera – ha fatto presente – non può costare 10 euro all’anno.

Quindi l’invito indiretto rivolto ad ognuno di mettere una mano sul cuore e l’altra sul portafoglio. Già due settimane fa Silvio Berlusconi, alla convention azzurra aveva gelato i presenti descrivendo le condizioni di indigenza di un partito che – aveva fatto intendere – rischia di portare a fondo anche il suo fondatore.

– Una volta ero Paperon de Berlusconi, oggi mi ritrovo con una fideiussione di 87 milioni per aver finanziato Fi. Il fatto è – si era rammaricato – che il partito ha una cooperativa interna, ossia il signor Berlusconi.

Un brivido ha percorso la schiena degli azzurri per questa inaspettata confessione e ancor più per lo sfogo che ne è seguito:

– In 20 anni non mi ricordo che un collega abbia chiesto se avessi bisogno di qualcosa.

Vento decisamente cambiato, dunque, anche in Fi. Sono lontani i tempi in cui ‘pagava pantalone’ e si scialacquava. Ora, anche il partito dell’imprenditore gira con il cappello in mano. Quindici giorni fa ha lanciato sul sito un autofinanziamento alla voce ”dona”.

”Dai una mano a Fi”, perchè – è l’appello del Cav – con la nuova legge sul finanziamento dei partiti mi hanno impedito di continuare a sostenere Fi” (si può contribuire anche con soli 5 euro).

Il fatto è che mentre il finanziamento pubblico come prevede la riforma va estinguendosi, le donazioni dei privati si restringono. Il combinato disposto dell’antipolitica e della crisi rende le aziende sempre più sparagnine. E ritorna alla mente la profezia-provocazione del comunista Oliviero Diliberto:

– Vorrei vedere Berlusconi chiedere l’elemosina all’angolo della strada…