Plenaria Cgie, Lingua e cultura. Giro: “Ogni contributo é benvenuto”

ROMA  – L’Italia all’estero deve essere coinvolta nella preparazione degli Stati generali della lingua e cultura italiana all’estero, convocati ad ottobre a Firenze. Lo hanno ribadito tutti i consiglieri riuniti nell’ultimo giorno di assemblea plenaria del Cgie alla presenza del sottosegretario Mario Giro.

Preso atto del fatto che gli Stati generali, come spiegato da Giro mercoledì, devono essere una vetrina rivolta agli italiani in Italia, il Cgie è fermamente convinto del contributo che possono dare le collettività. Per questo, l’aver saputo a cose fatte della costituzione dei cinque Gruppi di lavoro preparatori ha creato in molti disappunto e perplessità.

A spiegare com’è andata è stato Norberto Lombardi, che è consigliere del Cgie, e che guiderà il Gruppo di lavoro n.4 (Ruolo degli italofoni e delle comunità italiane all’estero)composto da Masi (Dante Alighieri), Corsini (Rai Italia), De Renzis (Icon), Bagna (Cluss-Siena), Fedi (Unistra Perugia), Cornero (Rai – Comunità italofona) e Conte (Commissione Scuola e Cultura Cgie). Il gruppo avrà come referenti al Ministero degli Esteri Antonino La Piana e Maria Manganaro.

Quello che non è piaciuto al Consiglio è che Lombardi non è stato chiamato perché consigliere Cgie: lui stesso ha spiegato che “il consigliere Antonini prima e l’Ambasciatore Meloni poi mi hanno chiesto di coordinare il gruppo di lavoro sull’italofonia, con come Cgie. È stata una chiamata ad personam, ma il mio incarico è a disposizione del Consiglio”.

Il punto è che adesso è tardi per coinvolgere chicchessia:

– Il compito dei gruppi dura qualche settimana: entro il 15 giugno dobbiamo presentare la bozza di un documento sul tema assegnatoci e – dopo una consultazione online – comunque entro la fine di luglio (il 27) la relazione del gruppo da consegnare a chi scriverà quella complessiva.

La difficoltà maggiore è “pratica” ha detto diplomaticamente Lombardi intendendo che non ci sono soldi per rimborsare le spese di viaggio di chi deve venire in Italia per le riunioni dei gruppi.

– Nella prima riunione del Gruppo ho proposto di integrare i membri con rappresentanti delle regioni, che da tempo lavorano su questo – ha aggiunto -. Ho osservato che l’italofonia è un sistema strutturato, che ha una storia e dei protagonisti e che quindi è necessario fare emergere questa realtà. Ho anche chiesto ai funzionari che tutto il lavoro fatto dal seminario su lingua e cultura fatto dal Cgie sia riportato all’interno del gruppo e sia proposto come riflessione per la redazione della relazione finale. L’insegnamento dell’italiano – ha proseguito Lombardi – non è l’unico aspetto dell’italofonia; nel gruppo abbiamo rappresentata anche la radio istituzionale e stiamo cercando di alzare lo sguardo anche verso tutti i giornali all’estero, che fanno informazione e che contribuiscono al tempo stesso al mantenimento dell’italofonia, ma anche alle radio private e ai vari programmi che hanno un valore enorme.

Fare emergere questo valore è l’obiettivo del suo gruppo.

– Tutti – ha precisato – mi hanno detto che c’è massima apertura a chi vuole dare una mano. Ci è stato consegnato un link al sito del Mae che consente una partecipazione diretta con propri contributi che ognuno può indirizzare ai singoli gruppi di lavoro o alla organizzazione generale. Ve lo farò avere attraverso la segreteria del Cgie – ha assicurato, prima di ribadire che per lui è “importante capire come “recuperare” la presenza del Cgie negli Stati Generali.

Nel dibattito, Santellocco (Algeria) ha espresso tutta la sua amarezza:

– Dispiace vedere come il Cgie sia stato escluso: è gravissimo. Sono sicuro che se il problema sono i soldi più di uno di noi si sacrificherebbe.

Il consigliere ha quindi stigmatizzato l’assenza “del Nord Africa e dell’Africa in generale, sembra sia voluto! Ad Algeri, la Scuola italiana “Roma” si autofinanzia per 450mila euro e ha il 25% di iscritti in più ogni anno. Questo è un fiore all’occhiello”.

A nome delle regioni, Silvia Bartolini ha ringraziato per l’invito ma anche per lei il “problema è istituzionale”

– Voglio sapere se il Governo intende coinvolgere le Regioni per gli Stati generali, considerando che in 4 dei 5 gruppi potremmo dare un grande contributo – ha sostenuto Bartolini, prima di ribadire che, comunque, la grande sfida è “fare la rivoluzione” cioè riformare tutto il sistema.

Da Cretti (Svizzera), che è presidente della Fusie, è giunto invece l’“apprezzamento per l’accenno al ruolo della stampa italiana all’estero: mi dispiace, però, che non siamo stati informati, prima che coinvolti”.

Secondo Cretti si dovrebbe coinvolgere anche “la comunità radiotelevisiva italofona di Svizzera e Croazia” e sarebbe “sensato e utile avere un momento di promozione della lingua italiana su tutti i canali”.
Per Rodolfo Ricci si dovrebbero coinvolgere anche “esperienze significative e di eccellenze come sono le scuole bilingui nei diversi paesi, come quella di San Paolo, che in gran parte si autosostengono. Senza dimenticare che le università che certificano le competenze linguistiche, nella loro opera di divulgazione di italiano nel mondo continuano a servirsi della rete delle associazioni: anche questo è un aspetto da valorizzare negli Stati Generali”.

“Perplesso” anche Papandrea (Australia) secondo cui “per la creazione di una costituency su lingua e cultura all’estero dovremmo presentare la totalità, il quadro globale, non solo un angoletto sulle questioni accademiche”.

Per Primo Siena (Cile) si dovrebbe “tenere presente anche la didattica: molti insegnanti non sono formati su come si insegna la lingua italiana all’estero”.

Sulla partecipazione del Consiglio è intervenuto il Segretario generale Elio Carozza: “il tema-Stati Generali è stato accennato al Comitato di presidenza di marzo, quando era ancora una “intenzione” del Governo. Ora i tempi sono brevissimi: agli Stati generali porteremo le nostre esperienze, il lavoro del Cgie e saremo rappresentati da Lombardi e Conte. Possiamo allargare la partecipazione, ma ancora non so come sostenerne le spese”.

A tutti ha risposto il sottosegretario Giro.

– Il nostro – ha detto – è un tentativo di mettere insieme tutti i pezzi. Si vuole e si deve fare nelle forme migliori per presentare tutto quello che c’è, per creare conoscenza e sensibilità, per questo chiedo un aiuto a tutti. Santellocco parla della scuola “Roma”: io non la conoscevo, ma nessuno “è nato imparato”, quindi sono importanti le vostre segnalazioni. Aiutateci in questo.

E ancora:

– Noi non abbiamo le cifre esatte dei corsi non sovvenzionati: aiutateci a mettere insieme questi dati. Sappiamo dove sono gli IIC e i Comitati della Dante Aligheiri, dove sono i pochi lettorati e gli enti gestori, ma non sappiamo dove e quanti sono i dipartimenti di italianistica nelle università. Quindi per creare questa cartina, fatemi arrivare tutta la documentazione che volete perché tutto entrerà nel gioco. Le regioni – ha, quindi, ammesso Giro – è stata una dimenticanza grave, che rimedieremo. Da tutti voi – ha aggiunto – ho colto l’esigenza di partecipazione: non abbiamo soldi per invitare tutti, ma cercheremo di presentare le esperienze migliori come testimonianza del grande lavoro che si fa all’estero.

D’accordo con Cretti sul coinvolgimento delle tv italofone, sulla riforma totale evocata da Bartolini Giro si è detto parimenti d’accordo:

– La riforma è nelle intenzioni del Governo, che vuole procedere rapidamente, ma “rapidamente” in politica significa passaggi complessi. Molte le idee in Parlamento: ci sono le vostre, quelle del Ministero degli Esteri e quelle dei partiti. Le metteremo insieme per avere il sistema migliore possibile, “performante” come si dice oggi” e con le risorse adeguate. Ma per chiedere soldi, dobbiamo farci sentire: facciamo gli Stati generali anche per questo e li facciamo ad ottobre quando si comincia a parlare di legge di stabilità. Dobbiamo dimostrare di essere molto bravi, questo, oggi, è l’unico modo per avere più risorse.

m.cipollone\aise

Lascia un commento